Le sfide per una politica di fraternità in Italia

A 20 anni dalla nascita, il Movimento politico per l’unità internazionale ha approvato una “Charta” per definire metodo, finalità e regole interne. Povertà, armamenti, azzardo, finanza e riforme costituzionali, sono alcuni dei cantieri aperti dal Mppu Italia nell’intervista a Silvio Minnetti
mppu

Dal 23 al 25 giugno 2016 si è riunita a Castel Gandolfo (Roma) una rappresentanza del Movimento politico per l'unità (Mppu) diffuso in diverse nazioni nel mondo per declinare concretamente la categoria politica della fraternità universale. Un percorso generato da ormai 20 anni nell'alveo del Movimento dei Focolari, ma destinato ad andare oltre gli argini, come un fiume che cerca di far crescere i semi di fraternità presenti nella società mettendosi in rete con realtà di diversa provenienza e cultura. Per conoscere la storia si rimanda al sito ufficiale del Mppu.

 

Non si tratta di fare celebrazioni,  come ha detto intervenendo all’incontro Luigino Bruni facendo riferimento ai 25 anni della Economia di Comunione che cadono in questo 2016 . Occorre, invece, trovare sempre nuove risposte alle domande che hanno avviato un percorso, senza cristallizzarlo in formule standard.  D’altra parte, economia e politica non possono che concepirsi e stare assieme in un contesto globalizzato dove, ribaltando un celebre slogan, è proprio pensando localmente che si riesce ad agire a livello planetario. È ciò che è emerso dai tre giorni coordinati dalla presidente del Mppu internazionale, Letizia De Torre.

 

A Silvio Minnetti, presidente di Mppu Italia, chiediamo allora: cosa vuol dire per voi saper declinare oggi in questo Paese l'intuizione che ha generato questo originale movimento politico?  

«Abbiamo seguito l’intuizione profetica di Chiara Lubich cercando di approfondire la categoria della fraternità nelle scuole di politica sorte nel 1994 in diverse città italiane e coordinate tra loro grazie all’impegno di Antonio Baggio. Poi, dal 1996, ad oggi, il Movimento politico per l’unità si è radicato nelle venti regioni e nelle città fino ad essere presente in modo trasversale in Parlamento, nei consigli regionali e comunali. Esso rappresenta uno spazio unico e prezioso di dialogo, di ascolto reciproco e di condivisione, aperti ad ogni partito per cercare di vivere concretamente la fraternità e di dare risposte alle contraddizioni e ferite dell’umanità in Italia. A Napoli, dove è storicamente nato, come a Roma, Milano, Torino, Palermo e le tante periferie da rammendare, ci vede presenti come cittadini attivi, amministratori locali, parlamentari, studiosi, funzionari pubblici e giovani alla ricerca di un mondo unito. L’ideale dell’unità penetra così nelle assemblee legislative e nelle città inondando i “deserti” della politica».

 

Dopo 20 anni siete arrivati a definire come movimento politico una Charta che precisa la vostra identità. Quale è stato il percorso per la sua redazione? E quale è il suo senso?

«La Charta internazionale adottata il 24 giugno scorso, condivisa dai Centri nazionali e fatta propria dal Movimento dei Focolari, ci ricorda che la fraternità o è universale o non è autentica. Essa orienta prassi, pensiero, formazione, cultura politica, cooperazione con le organizzazioni internazionali come l’Onu e l’Unione Europea tramite la Ong New Humanity. L’agire politico viene visto come “l’amore degli amori”, capace di “promuovere e difendere i valori fondanti della persona e dei popoli privilegiando i più deboli… sostenendo politiche economiche basate sull’uso sociale dei beni e sulla condivisione mondiale delle risorse, sul rispetto dell’ambiente e su percorsi di giustizia e di libertà.” Insomma, è ormai diventato maggiorenne un soggetto che è un vero laboratorio internazionale di innovazione politica per modelli decisionali plurali e relazionali in un quadro di democrazia partecipativa e deliberativa».

 

Come è organizzato il Mppu a livello internazionale e nazionale? Quali sono gli spazi di partecipazione interna? 

«Siamo organizzati in essenziali strutture di servizio a livello regionale, nazionale e internazionale. La novità è nella introduzione di un processo partecipativo e deliberativo dal basso per la selezione di presidente, copresidente, segreteria e membri dei Centri. Curriculum, programmi politici verranno vagliati in un dialogo approfondito all’interno del Centro regionale o nazionale, in unità con i responsabili del Movimento dei Focolari. Il mandato dura tre anni e non si può essere riconfermati per più di due volte consecutive. Si renderà conto pubblicamente delle attività svolte. Si avvia ora una fase sperimentale da concludersi entro tre anni con la proroga degli attuali organismi».

 

Puntare su unità e dialogo non si presta ad una visione in fondo relativista e indifferente?

«Il rischio di essere ininfluenti esiste se il dialogo e la ricerca di unità si muovono su un piano pre-politico di proclamazione di principi generali. Noi in Italia abbiamo sperimentato da anni che, se si entra nell’agenda politica legislativa, è possibile ascoltare tutti, essere terzi rispetto agli schieramenti, facilitare condivisione su scelte difficili come la lotta al business dell’azzardo, al traffico di armi, alla povertà, alla disoccupazione giovanile, all’ingiustizia sociale. Quando parlamentari di sinistra, centro, destra e M5S dialogano, noi abbiamo introdotto la fraternità nei Palazzi del potere inondandoli di una luce nuova, producendo prese di posizione a favore di una umanità lacerata da conflitti, diseguaglianze e discriminazioni. Lo abbiamo sperimentato con la rete Slot Mob ottenendo un parziale divieto di pubblicità per l’azzardo ed ora proviamo ad intervenire sulla produzione e traffico di armi in violazione di leggi dello Stato».

 

Quali sono i punti di un agenda prioritaria del Mppu italia?

«L’incontro dei presidenti regionali italiani del 23 e 24 giugno ha favorito la definizione di un programma politico a breve: 1) potenziamento delle scuole di partecipazione per i giovani e della Summer School di Siracusa; 2) regolamentazione del commercio delle armi e riconversione industriale per favorire la pace (Seminario parlamentare del 5 luglio); 3) contrasto all’economia dell’azzardo  con divieto totale di pubblicità e nuova regolamentazione nazionale e regionale delle concessioni e della tassazione  nel settore dell’azzardo; assieme a Slot Mob chiediamo che venga aperto un dialogo pubblico sull’affidamento delle concessioni alle società commerciali; 4) forum di informazione approfondita nel merito delle ragioni del Si e del No nel referendum costituzionale  di ottobre;  5) lotta alla povertà con massicci investimenti nel sociale con logica di welfare generativo e sussidiario. Il 30 settembre, a Loppiano Lab, ci sarà un meeting di una giornata per cittadini, giovani, parlamentari ed amministratori locali, studiosi per un laboratorio sulla povertà della democrazia in termini di decisioni prodotte e di pesi e contrappesi e di povertà di partecipazione nella governance delle città».

 

Qui il link al seminario del 5 luglio 2016 su Guerre, scelte di pace e riconversione industriale promosso dal Mppu Italia presso la Camera dei deputati. Allegato a questo articolo il testo della Charta del Mppu.

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