La posta di Città nuova

Si fa presto a dire fame Il mondo ha bisogno di 30 miliardi di dollari all’anno per permettere agli 862 milioni di affamati di godere del diritto umano alla nutrizione, aveva esordito Jacques Diouf, direttore generale della Fao alla recente assemblea sulla crisi alimentare. Poi, le decisioni si sono impantanate nelle schermaglie procedurali e diplomatiche. Tante parole, nessuna soluzione, ha bocciato il Vaticano. Le organizzazioni non governative del forum Terra Preta denunciano: I vertici economici e politici si stanno arricchendo con la crisi alimentare. Nessuna decisione è stata presa, ma sono stati annunciati circa otto miliardi di dollari. La coscienza è salva. Chissà quanti torneranno nelle casse dei ricchi Stati aiutanti, quanti nelle casse delle multinazionali, quanti si perderanno nelle forti o fluide ganasce della burocrazia, delle oligarchie dei poveri Paesi aiutati. Riflettiamo. Diceva don Primo Mazzolari: Qualcuno che ha grossi interessi soffia sulle nostre ingenuità e fa diventare ateo e materialista chi alza solo un po’ la voce nel dire: Signore, dacci oggi il nostro pane quotidiano. Si fa presto a dire fame. Ennio Di Francesco – Roma Risparmiare si può! Ho letto con interesse l’articolo Come arrivare a fine mese del n. 11 della rivista cui sono abbonata da molti anni. Oggi chi vuole risparmiare è visto come uno spilorcio. Vi faccio il mio caso: avendo superato i sessant’anni ed essendo anche nonna, ho deciso di non tingere più i capelli per non essere più schiava del parrucchiere, ma anche per risparmiare: sono stata tacciata di avarizia, mentre penso di avere acquistato in libertà ed anche in immagine (non il solito stereotipo di giovane per forza). Anche sull’immagine dettata dai media ci sarebbe molto da dire e fare. Per farla breve, personalmente cerco di applicare le regole del risparmio. Ho appreso a fare il sapone in casa e fare del gel con cui lavo i panni in lavatrice, i piatti, a mano ed in lavastoviglie, mi faccio la doccia e lavo i pavimenti attraverso semplici ricette con integrazione di aceto, ammoniaca ecc.: tutti prodotti di base molto economici ed ecologici. Così non spendo per detersivi industriali con vantaggi anche per la salute. Concetta Di Virgilio È encomiabile lo zelo per il risparmio di questa bravissima signora. Certo non tutte le famiglie hanno a disposizione una nonna con tanta capacità e intraprendenza. Ma ci sono anche altri campi nei quali mettere a profitto le nostre competenze per non soggiacere supinamente agli slogan pubblicitari e risparmiare. Spesso basta un po’ di fantasia e di buona volontà. Telefonini Caricando 25 euro sul mio telefonino, ho immesso un numero sbagliato. Accortomi dell’errore, ho rifatto quel numero. Mi ha risposto un gentile signore di Vicenza, che mi ha immediatamente ricaricato 25 euro sul mio telefonino. Benedetta onestà, più frequente di quanto non si pensi!. Bruno Druscovich Spichinglisc? Si o no? Nel numero 11/2008, mi ha colpito l’articolo Spichinglisc?, purtroppo non nel senso positivo. L’ho letto due volte per coglierne almeno la parte umoristica, che tra l’altro è perfino difficile da cogliere. Renée R. – Roma M’è piaciuto! Bravi! Prendendo in giro la mania di dire due parole in italiano e una in inglese, mi avete dato voglia di rivalutare l’italiano. Michele C. – Frascati Guglielmo Boselli, direttore dal 1975 al 2001 di Città nuova, ci correggeva ogni volta che scrivevamo una parola straniera nei nostri articoli. A qualcuno pareva un Don Chisciotte che lottava contro i mulini a vento, di fronte alla marea inarrestabile delle parole inglesi, così brevi, sintetiche, precise, tecnologiche. L’articolo in questione aveva un umorismo certamente più comprensibile dalle giovani generazioni, umorismo che voleva prendere in giro il vezzo di ricorrere a termini stranieri per sentirsi persone al passo con i tempi della globalizzazione, anche linguistica. Lettera a Caravaggio Condivido pienamente le emozioni descritte da Mario Dal Bello davanti a una tela del Caravaggio. Da sempre sono innamorata di questo grande artista e come un’innamorata sono gelosissima nel sentire che qualcun altro prova gli stessi miei sentimenti, ma allo stesso tempo ne sono orgogliosa. Ero una ragazzina alle scuole medie e la mia prof. d’educazione artistica un giorno ci raccontò del Caravaggio… pennello e spada, luce ed oscurità, divino e profano iniziarono ad incuriosirmi. E da lì nacque la mia passione. In quegli anni Sessanta alla televi-sione trasmettevano un racconto a puntate sulla vita e le opere di Caravaggio, interpretato da Volontè. Se pensavo a Caravaggio lo riconoscevo proprio nell’attore suddetto, che era riuscito perfettamente, come Alessio Boni nella fiction dei giorni nostri, ad interpretare la personalità dell’artista. Concludo pensando al quadro che meglio a mio parere lo rappresenta, La vocazione di san Matteo, quella mano che indica il futuro apostolo e lo chiama… una mano così divina e così umana. Gianna Baratti – Savona Caravaggio, come altri grandi artisti, è un personaggio controverso. Ma è indubbio che il suo genio ha saputo presentare l’umanità di Cristo come forse nessun altro. In questo sta, crediamo, la sua grandezza e il suo fascino. Incontriamoci a Città nuova, la nostra città Quando Città nuova non arriva Tra le tante lettere giunte in redazione, ne pubblichiamo due che indicano, tra le cause del mancato rinnovo dell’abbonamento, il disservizio postale. Scrivo in merito al vostro invito a continuare a camminare insieme nel progetto che impegna Città nuova come rivista. Nessuna riluttanza da parte mia a proseguire con voi quel dialogo silenzioso scandito dall’accurata lettura del giornale. Se ho indugiato a rinnovare l’abbonamento è perché, vivendo in una piccola cittadina della provincia di Benevento, purtroppo la rivista spesso mi viene consegnata con notevole ritardo: 15 giorni e anche più. In un caso il numero della pubblicazione non mi è stato mai consegnato e mi è giunto per vie traverse. Aggiungo di non essere l’unico a patire tale inconveniente: altri nel mio stesso paese e in quelli limitrofi hanno il medesimo problema. Ad ogni modo sono venuto a sapere che la comunità di Benevento si sta attivando per risolvere questa difficoltà. Colgo perciò l’occasione per chiedere se eventualmente potete fornirci qualche utile suggerimento al riguardo. Al più presto l’abbonamento sarà rinnovato. Daniele Amore Da una verifica del nostro schedario risulta che l’indirizzo di Daniele era sprovvisto di numero civico. Trattandosi, infatti, di un piccolo centro in cui tutti si conoscono, gli era sembrato superfluo indicarlo. La sua lettera ci permette così di ricordare ai nostri lettori l’importanza di inserire sempre il numero civico, perché il personale avventizio, che le poste spesso utilizzano a tempo determinato, non consegna la posta in mancanza di tale dato. Grazie all’interessamento della comunità di Benevento e alla caparbietà del nostro lettore speriamo che il problema possa essere risolto in tempi brevi. Ma ecco un altro esempio che ci giunge da Roma: Una persona da me abbonata riceveva solo saltuariamente la rivista Città nuova. Le ho suggerito di avvisare il postino ed anche l’Ufficio postale da cui dipende. Non avendo ottenuto risultati, ho avvertito l’ufficio abbonamenti che ha provveduto a inoltrare una richiesta di monitoraggio delle consegne alle Poste per risalire al nodo. La rivista però continuava a non arrivarle. Non si è arresa e, a supporto dell’intervento dell’ufficio abbonamenti, è riuscita a raggiungere il responsabile del servizio recapiti di quell’ufficio postale. Con grande sorpresa si è vista arrivare una busta con tutte le riviste mancanti, anche quelle del 2007. Ora sta facendo lo stesso sollecito per altre riviste scientifiche a cui è abbonata perché non intende proprio perderle. È un caso che è andato a buon fine perché c’è stata la collaborazione dell’abbonato. Maria Grazia Santagostino In conclusione: aiutateci ad aiutarvi. E una parola d’ordine: non arrendersi! Indirizzare i vari contributi a: rete@cittanuova.it

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