La Polonia a Roma

Prosegue fino al 16 giugno “Corso Polonia 2019”, il festival della cultura polacca organizzato dall’Istituto Polacco a Roma.Tanto altro nella nostra rubrica di arte, danza e teatro

Prosegue fino al 16 giugno “Corso Polonia 2019”, il festival della cultura polacca organizzato dall’Istituto Polacco a Roma. Teatro, musica, arte, cinema, talk, focus sul turismo, diffusi in diversi luoghi della città: dalla Casa del Jazz a Villa Borghese, dal teatro Torlonia al Cinema Farnese, dalla Galleria Interzone a Palazzo Blumenstihl, sede dell’Istituto. Titolo e filo conduttore di questa XVII edizione è “Danzica città libera”, omaggio alla città in cui nacque nel 1980 il sindacato autonomo Solidarność, nel trentennale della svolta democratica del 1989, preludio di grandi cambiamenti per l’Europa e per il mondo intero, primo tra tutti la caduta del muro di Berlino. Sul fronte teatrale, due gli appuntamenti al Teatro Torlonia realizzati in collaborazione con il Teatro di Roma: l’8 giugno La Cometa di Teresa e Andrzej Wełmiński, due autori nati artisticamente in seno alla leggendaria compagnia teatrale polacca Cricot 2 di Tadeusz Kantor. La piéce – che vede in scena undici attori, con oggetti e marionette, immersi in un assurdo mondo del terrore in cui la materia vivente si mescola con l’inanimato – è ispirata alla vita e all’opera di Bruno Schulz, uno dei più celebri scrittori polacchi del XX secolo, e in particolare al suo omonimo enigmatico racconto sulle scoperte scientifiche, i cambiamenti sociali e la magia, che contiene la descrizione di un’imminente apocalisse. L’11 sarà la volta di Al centro del sole si raccoglie la cenere, dramma di Artur Pałyga, con la regia della giovane regista polacca Kamila Straszynska e la partecipazione degli attori dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico. È una visione della fine del mondo in una sospensione spazio-temporale, un racconto sull’onnipresenza della morte confrontata con la voglia di vita.

 

La luna dei Pink Floyd in danza

“I Pink Floyd? Una musica che ha un’anima.” È questo che ha ispirato il celebre coreografo/regista russo-belga Micha van Hoecke a creare il suo nuovo lavoro sulle indimenticabili canzoni della leggendaria band inglese, musica dei suoi anni giovanili, musiche senza tempo, ponte tra musica rock e musica classica. “Musiche che, nell’immaginario collettivo, sono legate alla giovinezza interiore di tutti noi.” Accompagnato dal vivo dal sound psichedelico, ipnotico, dell’acclamata band Pink Floyd Legend, e interpretato dai solisti e corpo di ballo Compagnia Daniele Cipriani, SHINE è dunque un viaggio nel mondo della luna, non solo (o forse non più) luogo di follia e senno smarrito, bensì simbolo della poesia, della fantasia, della vita stessa. Un sapiente gioco di luci, laser e videoproiezioni trasformano lo spazio scenico in una surreale luna abitata da personaggi come Pierrot Lunaire e Petruska, gli esseri “lunari” che catturarono la fantasia di Schönberg e Stravinsky, oppure da maschere uscite dai sipari della Commedia dell’arte. Visioni oniriche che s’incrociano per creare mondi siderali, eppure molto vicini… perché dentro di noi. SHINE Pink Floyd Moon”, produzione Daniele Cipriani Entertainment e Menti Associate di Gilda Petronelli, in coproduzione con Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi. Prima mondiale al Ravenna Festival l’8/6; al Riverock Festival di Assisi il 24/7; al Teatro Antico di Taormina il 27/7; all’Armonie d’Arte Festival Parco Archeologico Nazionale Scolacium  (CZ) il 2/8; al Teatro Romano di Verona il 5/9; all’Arena Sferisterio di Macerata il 7/9, per proseguire, a partire da novembre, con la stagione 2019/2020 nei maggiori teatri italiani.

 

L’ospite straniero

L’ultimo appuntamento della stagione di Teatro i, il testo di Oscar de Summa tratta il confronto con l’altro, con il diverso, un tema quanto mai attuale. Cosa succederebbe se tornando a casa nostra trovassimo un “ospite”, uno straniero? E se riuscissimo a immobilizzarlo? Scateneremmo su di lui la nostra rabbia e violenza? Cosa siamo disposti a fare per proteggere ciò che reputiamo nostro (i nostri cari e i nostri averi)? Qual è il limite? Possiamo ergerci a giustizieri? Cosa e chi è davvero in pericolo? Da cosa e da chi va protetto? Può un uomo “comune, normale, buono”, avendo per le mani la vita di un altro essere umano, trasformarsi in un batter d’occhi in un sadico torturatore? “L’ospite – una questione privata”, di Oscar De Summa, regia di Ciro Masella, con Ciro Masella e Aleksandros Memetaj. Produzione Pupi e Fresedde – Centro Nazionale di Produzione Teatrale-Firenze/Uthopia. A Milano, Teatro i, fino al 10/6.

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