La natura, la casa, i limoni

Con un mio collega artista ero riuscita a vincere un concorso per esporre i nostri lavori nella più grande galleria del Québec. Avevamo un anno di tempo per preparare tutto. Ma un mese prima dell’evento quel mio amico, che nel frattempo aveva avuto un’offerta migliore, aveva rinunciato. Il tempo era troppo risicato, non avrei mai potuto riempire i muri della galleria da sola: eppure volevo fidarmi di Dio. Ho cercato di vivere attimo per attimo la sua volontà, rimanendo aperta anche a tutti quegli imprevisti che mi toglievano il tempo per dipingere: così, un giorno, per fargli piacere, ho accompagnato mio marito per un suo impegno di lavoro in una città a due ore di viaggio dalla nostra. E proprio lì, pranzando in un ristorante, ho incontrato un amico scultore che non vedevo da anni. Stava lavorando di gran lena, diceva, ma si rammaricava di non avere un posto dove esporre. “L’hai trovato!”, ho detto felice; e gli ho spiegato quanto accaduto. Lui quasi non credeva a tanta fortuna. Mentre allestivamo la mostra, ci siamo resi conto che molti temi dei miei acquerelli e delle sue sculture si completavano armoniosamente, come se avessimo realmente lavorato in équipe. M.W. – Québec (Canada) Da tempo, la casa un po’ angusta e piena di barriere architettoniche dei coniugi Somà era diventata insufficiente e poco pratica, soprattutto per due dei tre figli: Mattia e Francesca, entrambi portatori di handicap e ormai grandicelli. Era ormai necessario trovare un’altra soluzione. Ma quale? Lo stipendio di Franco non aveva certo permesso di mettere qualcosa da parte. Rimaneva un’altra possibilità: affidarsi all’amore di un Dio che guida i malfermi passi della nostra storia verso orizzonti impensati. Tutto accade durante una Mariapoli, il convegno estivo dei Focolari. L’ultimo giorno Franco e sua moglie Luciana vengono invitati a raccontare dal palco la loro esperienza dopo la nascita di Francesca con lo stesso handicap di Mattia, ma in forma più lieve. Non passano dieci minuti che un signore di loro conoscenza, colpito da ciò che ha appena ascoltato, si avvicina e si offre di comprare loro una abitazione! E questa casa ora i Somà stanno pian piano ristrutturando presso Mondovì, secondo un progetto finalizzato alle specifiche esigenze dei due bambini. L. P. Mentre saluto la mamma prima di recarmi al lavoro, lei mi raccomanda di comperare dei limoni. Siamo a due giorni dalla riscossione dello stipendio, e date certe spese impreviste di questo mese, non mi è rimasto molto nel borsellino… Per strada incontro un povero che mi stende la mano. Con mio rincrescimento non posso dargli nulla e, un po’ triste, continuo il mio percorso… Ma fatti pochi passi, mi fermo improvvisamente: e se fosse Gesù in carne ed ossa, cosa farei? So bene che è lui in ogni prossimo. Di corsa torno indietro, apro il borsellino e gli do quanto mi viene fra le mani. Come non mai provo un senso di libertà e di gioia che mi dà le ali. La mattinata scorre che è una meraviglia. È quasi l’orario di chiusura del poliambulatorio quando un’amica che non vedevo da tempo viene a salutarmi. Dopo un po’ mi guarda come se volesse dirmi qualcosa… Poi si decide: “Sai, l’altro giorno mio marito è tornato dalla Sicilia con due casse di limoni. So che ti piacciono tanto… se non ti offendi… “: e mi vedo presentare una borsa ricolma di limoni freschi e profumati. Erano così tanti che ho poi cercato di distribuirne anche ad altre amiche. Annamaria – Asola

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