La madre del mostro

Testo di Michele Serra, musica di Fabio Vacchi. Siena, 64° Settimana Musicale Senese. Un’ora di un dramma di attualità stringente. Il libretto amaro, satirico di Serra punta il dito su mostri, come Niccolò, 19 anni, che vola basso coscientemente, privo di ideali che non siano quelli della partita allo stadio dove si urla, si ammazza in nome di un vitalismo disumanizzante. I due genitori borghesi, Gianluigi e Maria, stanno come vecchi inattuali, incapaci di dare un’anima ad un figlio che ha perduto, oltre all’anima, l’umanità. È divenuto un mostro, figlia della medianità schiavizzante. Finisce ucciso dalla violenza della tifoseria. La morte che voleva dare agli altri è caduta su di lui. L’opera, in prima mondiale assoluta e commissionata dal Direttore musicale Aldo Bennici, si conclude con una tristezza totale: il telecomando perduto, che apriva la prima scena, chiude anche l’ultima. I genitori, privi del figlio, ormai senza amore, ne sono diventati vittime. Con l’andamento da tragedia greca – c’è il commento del coro, l’antennistamessaggero divino? – il lavoro di Serra-Vacchi è una parabola pungente sui nefasti di un mondo mediatico che ha rotto qualsiasi rapporto umano. La musica di Vacchi, eseguita dall’Orchestra della Toscana diretta con foga precisa da Claire Gibault e interpretata da un cast convinto (il tenore Danilo Formaggia, il soprano Gabriella Sborgi, ad esempio) – è ricca di sonorità che dall’indistinto e dal pesante iniziale si avviano man mano ad un linguaggio che privilegia l’onda naturale della voce: inflessioni vocali talora ironicamente barocche, talaltra prosaiche, mentre nelle scene finali la musica arriva ad una rarefazione di calma incisiva, che sa di terribilità e lascia un senso di stasi pieno di dolore. Ritorno alla tradizione invece col Requiem verdiano. Un quartetto di solisti in forma – in particolare il tenore Massimo Giordano il cui Hostias è stato di rara dolcezza, e il basso Giorgio Surjan – ha dato voce alla lotta fra Verdi e Dio di fronte alla morte. Nella direzione vigorosa di Gianluigi Gelmetti il conflitto ha assunto toni implacabili. La musica arcinota, grazie all’impegno di orchestra e coro dell’Opera romana, ha riservato ancora sorprese. Forse la più suggestiva è che, alla fine, Verdi cede e l’orgogliosa sua volontà si piega ad invocare il Libera me con un nodo alla gola. EVENTI MUSICALI 26° Festival International de Piano. Dal barocco al jazz al contemporaneo. Sokolov, Zacharias, Bellucci, Cabassi e prestigiosi complessi per la bellissima rassegna provenzale. La Roque d’Anthéron, fino al 22/8. www.festival-piano.com 62a Sagra Musicale Umbra. Ricco programma: Temirkanov, Sollima, Bruggen, il Quartetto Prometeo, l’Orchestra da camera Italiana, il Coro del Patriarcato di Mosca. Perugia, 8-22/9 www.perugiamusicaclassica. com 7° Festival Pergolesi Spontini. Il mito di Roma antica ispira il ciclo che prevede la Vestale nella versione Marionette Colla, l’ Adriano in Siriadi Pergolesi, l’Accademia Bizantina e il Trio Voces intimae. Jesi e altre città, 7-16/9 info@fpsjesi.com

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