La legalità alla prova del mercato

Ridurre l’accesso al credito per le imprese può favorire il ricorso alla criminalità. La riflessione del laboratorio di economia civile
Artigiano al lavoro

Devo fare i complimenti a Banca Etica per l’intuizione geniale di aver voluto dare  spazio ai temi della legalità in occasione del primo laboratorio di economia civile, che si è svolto ad Avola lo scorso 27 e 28 gennaio.

Indissolubili, infatti, sono i due concetti: la legalità che non genera economia e quindi sviluppo è solo moralismo. Ma l’economia, e soprattutto quella civile, che non ha nel suo Dna la legalità, rischia di divenire teoria inapplicabile e ininfluente. Buona per convegni e tavole rotonde ma che non ha nulla a che fare con l’economia reale, quella delle persone.

 

Nell’ intervento svolto in occasione dell’apertura non si poteva non fare memoria dell’uccisione del giornalista Mario Francese, avvenuta il 26 gennaio del 1979. Ucciso perché, coincidenza affascinante, fu uno dei primi ad intuire il perverso  intreccio tra mafia ed economia. Il sacrificio di Francese, insomma, ci aiuta a non dimenticare che parlando di economia, non possiamo e non dobbiamo sottrarci dal guardare alla legalità. Anzi proprio perché vogliamo realizzare i valori dell’economia civile, di una economia che abbia sempre presente l’ultimo della nostra comunità, ci rende ancora più appassionati al grande tema dell’eticità, della trasparenza.

 

Tornato da Avola, un incontro con tre classi di scuola media al mattino, ed alcuni alunni di un liceo classico proprio un progetto legato alla fraternità mi ha dato occasione di un confronto serrato sulla legalità che crea vantaggi di mercato. Per essere ancora più chiari: adottare codici etici, contrastare il lavoro nero, l’elusione e l’evasione fiscale deve divenire una occasione di guadagno.

 

La frase che disse Libero Grassi – l’imprenditore palermitano ucciso dalla mafia perché si rifiutava di pagare il pizzo- «con una mafioso non prendo neppure un caffè» da un lato deve essere il nostro quotidiano stile di vita, ma deve anche divenire valore aggiunto, ricchezza, profitto , sviluppo. Nel dibattito serrato, che ne è seguito, i ragazzi erano convinti e interessati nel vivere questa legalità che diventa positiva, che pensa in positivo e soprattutto che, se davvero vissuta come comunità, può essere occasione di sviluppo per il proprio territorio.

 

Non c’è dubbio che la crisi economica attuale può favorire la mafia e la criminalità organizzata. La crisi infatti mette in difficoltà tante imprese e, nel contempo,  rende più difficile l’accesso al credito. La scommessa? Dobbiamo lavorare insieme per modificare le condizioni di mercato in modo tale che, vivere legalmente da atteggiamento isolato e rischioso, possa divenire non solo conveniente ma determinante per la nascita di una economia civile.

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