La Gmg agli antipodi

In questa parte del mondo ormai si è abituati a seguire gli eventi televisivi di portata mondiale in differita o ad ore della notte proibitive. Così è avvenuto per gli ultimi mondiali di calcio, giocati in Germania; così per la Louis Vuitton Cup, disputata sulle coste spagnole, con il team della Nuova Zelanda che perde in finale per un minuto, un minuto che ha tenuto sveglia quasi una nazione intera. Per non parlare dello sport per eccellenza, il rugby, seguitissimo e amatissimo. Fra le grandi favorite dell’ultimo mondiale in Francia c’erano proprio l’Australia e la Nuova Zelanda e tutti erano pronti a stare svegli molte notti per assistere al trionfo della propria squadra. Purtroppo entrambe le formazioni sono state squalificate lo stesso giorno, o meglio, la stessa notte. Così abbiamo seguito in diretta anche i funerali di Chiara Lubich: era l’una del mattino in Australia, alle Fiji e in Nuova Caledonia, le tre in Nuova Zelanda, ma in molti non hanno voluto mancare a questo appuntamento. L’evento della prossima Giornata mondiale della gioventù, a Sidney, sta per creare una situazione insolita per noi: per una volta è questa parte del mondo al centro dell’attenzione, a dettare gli orari, ad avere la diretta giornaliera. L’edizione che ci si appresta a vivere sarà l’evento più imponente mai tenutosi in Australia. Attirerà più di 200 mila visitatori stranieri, più che per le Olimpiadi del 2000. Eppure questo non è ancora un evento come tutti gli altri. Siamo in una parte del mondo dove nella stessa strada puoi trovare tre, quattro chiese diverse, con nomi mai sentiti prima. Non potevo credere, ad esempio, dopo pochi mesi che ero arrivata in Nuova Zelanda, che qualcuno non sapesse chi è il papa. Da italiana o europea, sono cresciuta all’ombra di padre, madre, fratelli, zii, nonni, vicini e… del papa come una di quelle figure che fanno parte del tuo immaginario familiare e collettivo. Qui invece succede che devi spiegare chi sia. La Gmg, da quando è entrata nel vivo dei preparativi logistici, sta già diventando un evento non solo religioso, ma sociale. Quell’onda che attende di riversarsi fra un mese a Sidney ha cominciato a sollevarsi e muoversi e con essa stanno crescendo la sorpresa e la presa di coscienza dell’entusiasmo e della radicalità giovanili, della forza trascinatrice della fede e della vitalità della Chiesa cattolica nel suo instancabile e coraggioso annuncio della parola di Dio e insieme di dialogo con il mondo, con i giovani primi protagonisti. Anche il Movimento dei focolari insieme con tutta la Chiesa in Oceania si sta preparando a questo evento. Ad esso è stato chiesto di animare uno dei tanti Youth Festival che accoglieranno le migliaia di giovani presenti a Sidney, in attesa dell’incontro con Benedetto XVI ed in particolare di presentare il proprio contributo al dialogo con persone di altre religioni e culture. Ma quali sono le attese di Sidney 2008? Lo abbiamo chiesto a tre neozelandesi: Vicky, cattolica; Leanne, di origini cinesi, che non professa un credo religioso, ma è attratta da giovani che vivono in questo modo; Andrew, un giovane battista. «È un modo per fare un passo in più con e verso Gesù – dice Vicky –. Ho saputo dell’esistenza della Gmg poco prima dell’ultima, tenutasi in Germania. Con un’amica l’ho guardata attraverso Internet ed anche se il collegamento era lento e non potevamo vedere molto, le immagini di quei giovani e della loro passione e del profondo amore per Gesù mi si sono stampate dentro. Ora voglio partecipare a questa Giornata come parte del mio impegno a seguire Gesù in tutto quello che faccio. Vedo il mio andare fisicamente alla Giornata come segno del viaggio interiore che questo evento sta diventando per me e come un simbolo del viaggio della vita: un viaggio verso Dio». In quanto poi al dialogo interreligioso, sostiene: «Da quando ho conosciuto i Focolari, una delle cose che più mi ha colpita è il rapporto che esiste fra persone di diverse religioni. In Nuova Zelanda non ci sono lotte di religione e le persone parlano molto apertamente di “tolleranza” fra persone di diverse convinzioni. Così all’inizio non capivo che cosa volesse dire dialogo interreligioso. Poi ho scoperto che “dialogo” fra le religioni non è solo questione di tollerare la persona di una religione diversa, ma piuttosto, rimanendo fedeli al proprio credo, essere talmente vuoti da riuscire ad amare una persona di un’altra religione senza per forza volerla convertire. Decisamente questo tipo di amore non lo improvvisi, è un’arte». Leann, attraverso un’amica ha conosciuto i giovani dei Focolari ed ha sentito parlare di questo grande evento che è la Gmg. «Ho deciso di parteciparvi, poiché per me si tratta di una possibilità enorme di conoscere persone di altre culture, e di sperimentare la passione dei giovani del mondo intero per un mondo unito. È anche un modo per me di conoscere meglio e approfondire il significato della parola amore. Credo che l’amore non abbia barriere e non importa quale sia il tuo credo. L’amore è qualche cosa di comune fra le persone di tutto il mondo». E infine Andrew. «Da qualche mese sono fidanzato con Katie, cattolica. La ragione principale per cui voglio partecipare alla Gmg è il fatto che, per quanto possibile, voglio condividere ed essere parte di un evento tanto importante nel cammino di fede di Katie. Inoltre voglio aprire di più gli occhi sulla Chiesa cattolica e su come Dio lavora in essa. Se devo essere sincero, non ho mai avuto contatti con questa Chiesa fino a quando non ho incontrato Katie. Vorrei adesso farne esperienza in prima persona». Un ultimo consiglio: non dimenticate che a luglio in Australia è inverno. Vi consigliamo quindi indumenti caldi e sacchi a pelo. Arrivederci a Sidney! NON SOLO A SIDNEY Come partecipare anche restando in Italia Il tema della Gmg – “Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni” (At 1, 8) – invita i giovani a riflettere sul grande dono dello Spirito Santo, sul significato nella propria vita personale ed ecclesiale, ma anche sulla “spinta” evangelizzatrice e missionaria verso i propri coetanei. Come ha sottolineato il papa nel suo messaggio in preparazione a Sidney 2008: «Anche oggi occorrono discepoli di Cristo che non risparmino tempo ed energie per servire il Vangelo. Occorrono giovani che lascino ardere dentro di sé l’amore di Dio e rispondano generosamente al suo appello pressante, come hanno fatto tanti giovani beati e santi del passato e anche di tempi a noi vicini. Voi conoscete le idealità, i linguaggi, ed anche le ferite, le attese, ed insieme la voglia di bene dei vostri coetanei…». Circa 100 mila australiani parteciperanno alla Gmg e molti altri si interesseranno agli eventi organizzati a Sidney. I principali saranno la messa di apertura celebrata dal card. George Pell, i Festival della gioventù, che si svolgeranno dal 16 al 18. Ma soprattutto i momenti con Benedetto XVI: il 17 luglio col suo arrivo nella baia di Sidney e la cerimonia di benvenuto; il 19 con la veglia all’ippodromo di Randwick; e la domenica 20, dopo il “classico” pernottamento sotto le stelle, la messa conclusiva. Avvenimenti che come sempre saranno trasmessi dalle tv del mondo intero, anche se, in molti Paesi, come in Italia, in differita, data la differenza di fuso orario di 9 ore con Sidney. Per questo molte diocesi italiane – che potranno inviare in Australia solo dei rappresentanti (circa 15 mila gli italiani iscritti) – vivranno la Gmg nelle piazze delle principali città, collegandosi con Sidney in differita per i momenti salienti dell’evento. (Per saperne di più: ww.gmg2008.it).

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