Quando la fraternità si mette in marcia

1.500 studenti hanno seguito il percorso da Montecatini a Monsummano. Accanto a loro, insegnanti, amici, sindaci e rappresentanti istituzionali, uniti in un cammino comune di civiltà.

Nella memoria di Francesco d’Assisi 1.500 studenti hanno fatto la marcia “Armonia for peace”, per la pace e l’armonia tra i popoli, andando da Montecatini a Monsummano, nel cuore della Valdinievole. Hanno marciato con i loro professori e maestri, sindaci e amministratori, danzando la pace in mitezza, gioia e festa. Un corteo di gonfaloni e bandiere per rappresentare il multiforme mondo della pace.

C’erano i giovani che in luglio erano andati a danzare la pace con un centinaio di ragazzi palestinesi a Betlemme. C’erano i ragazzi che avevano fatto il campus internazionale di danza a Monsummano, venendo da molti paesi, dalla Colombia a Israele e dall’Europa. C’erano i nostri ragazzi, che sono la forza di una ispirazione pacifica e mite.

C’erano i ragazzi e le ragazze disabili del territorio, che già dall’anno scorso hanno cominciato a partecipare. Sono i ragazzi disabili delle nostre scuole e classi, dove si pongono come maestri di incontro. Accompagnati dalle loro associazioni, sono stati come un segno di civiltà e fraternità.

Un muro simbolico è stato ricoperto dai giovani con decorazioni, a indicare che i muri si possono trasformare in ponti multicolori, che la pace è sempre possibile e c’è sempre un colore da dipingere per rendere più luminosa la vita.

Tutte le scuole del comprensorio sono state coinvolte, con i loro sindaci, ciascuno con la fascia tricolore a indicare l’unità del paese sul valore della pace, sancito dall’articolo 11 della Costituzione.

Ha parlato per tutti il sindaco di Monsummano Rinaldo Vanni, che è anche presidente della Provincia di Pistoia. Ha narrato ai ragazzi la bellezza della pace e il valore dell’impegno quotidiano, portato avanti con perseveranza e con ostinazione.

Hanno aderito tutti i comuni della Valdinievole. Questo è qualcosa di straordinario e non di consueto. Ogni Comune ha voluto esserci, perché hanno scoperto la forza della cultura della mondialità, come la chiamava La Pira: noi viviamo nel mondo e il mondo entra in casa nostra.

Nella marcia, i giovani disabili e i giovani migranti sono stati il segno di questa cultura della mondialità, rappresentando un mondo che vuole essere unito non dalla paura, ma dalla fraternità che costruisce nuovi rapporti umani, non dall’odio e dal conflitto, ma dalle vittime, che sono per noi maestre di pace.

E i ragazzi disabili in prima fila, visibili e non invisibili, sono un appello alla pace come diritto. I primi figli della pace sono i disabili, con le loro ferite, ma anche con la loro dignità. I primi, perché ci indicano la strada. Anche ieri la loro presenza ci indicava la strada.

E non c’era nessuna distinzione a separare abili e disabili. La cultura della unità abbatte le barriere e gli scalini. Tutti possono correre la pace e i ragazzi rendevano visibile la forza del loro messaggio di unità e di incontro, di amicizia e di uguaglianza.

Ha marciato con noi, dall’inizio alla fine, il vescovo Roberto Filippini, in semplicità e fraternità, da sempre pellegrino di riconciliazione: nel carcere piuttosto che nei luoghi di prova e di sofferenza, là dove la fatica della vita diventa imponente. Dunque, un figlio credibile della pace.

Ha marciato con noi l’Associazione Libera, rappresentata da Alessandra Pastore, straordinaria insegnante legata all’associazione di don Ciotti e al suo magistero di giustizia e di legalità, un magistero da cui la pace non può prescindere.

Infine Antonella, l’anima di tutto questo. Lei sa che la pace rende possibile l’impossibile e per questo sa chiamare i giovani a danzare la pace. Ieri tutto questo in piazza era visibile, senza dimenticare il patire del mondo, dal Medio Oriente al Mediterraneo, dall’Africa delle diseguaglianze alla grande Asia.

Dunque ieri un patto di pace è stato sancito nei cuori dei ragazzi della Valdinievole ed ha l’apertura del mondo. Nessuno è escluso da questo patto, ma tutti sono accolti, fino ai confini della terra.

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