Istanti di bellezza

Le fotografie di paesaggio sono una presenza costante fin dai primi anni dell’attività di Ferdinando Scianna. Luoghi incontrati e non cercati

«Ho sempre pensato che io faccio fotografie perché il mondo è lì, non che il mondo è lì perché io ne faccia fotografie». Ferdinando Scianna sembrerebbe dire che quel che occorre è vivere la vita e saperla osservare per poterne poi cogliere quello che essa ti offre. Il grande fotografo siciliano di Bagheria, tra i più noti e influenti degli ultimi 50 anni, la vita l’ha vissuta osservandola da dietro l’obiettivo sia ritraendo eventi, che persone e luoghi, per incontrare e tentare di raccontare il mondo. Per lui la fotografia è stata fin da subito «la possibilità di un racconto della vicenda umana. Questo mi ha introdotto a una certa maniera di vedere le cose, di leggere, di pensare, di situarsi nei confronti del mondo». Non si è mai considerato un paesaggista, né un ritrattista, un fotografo di moda o un fotogiornalista puro, nonostante dal 1982 sia membro della leggendaria agenzia fotografica Magnum. Meno che mai si considera un fotografo artista. Ma la sua arte è ben evidente. E ogni nuova mostra o libro che ne celebrano il genio creativo diventano occasioni di un viaggio nella bellezza. A maggior ragione se il tema è il paesaggio.

È dedicato ad esso l’esposizione milanese con una selezione di 50 fotografie dall’inconfondibile ed esclusivo bianco e nero, tessendo un racconto per immagini che abbraccia varie parti del mondo: dalla sua amata Sicilia alla Costa D’Avorio, dalla Val Padana al Sudamerica, dal cuore dell’Europa alla Russia. Sono luoghi incontrati, non cercati, non monumenti o attrazioni turistiche, ma spazi dove il fotografo ha potuto riconoscersi siano essi vedute desertiche, o la vista intima sul mare da una finestra aperta oppure lo scorcio di una metropoli. «Nella mia vita – ha dichiarato l’autore – ho incrociato uomini, storie, luoghi, animali, bellezze, dolori, che mi hanno suscitato, come persona e come fotografo, emozioni, pensieri, reazioni formali che mi hanno imposto di fotografarli, di conservarne una traccia. Anche questi luoghi non mi sembra di averli cercati, li ho incontrati vivendo, mi sono stati regalati». E di queste immagini ne ha composto anche un libro nel quale riconoscersi: «La macchina fotografica non sempre riconosce ciò che hai riconosciuto tu. Non c’è uno scatto migliore, devi scegliere quelli che servono».

 

“Istanti di luoghi. Fotografie di Ferdinando Scianna”, a Milano, Forma Meravigli, fino al 30/7. Catalogo Contrasto Magnum Photos.

 

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