Insieme per abitudine?

Famiglie

«Si parla tanto della sacralità della famiglia cristiana. Io però mi chiedo cosa succede quando in un matrimonio, anche solo da parte di uno dei due, vengono meno amore e passione e resta solo affetto e abitudine. Cosa rimane per quel coniuge: sopportare, accontentarsi, riempiendo i vuoti del rapporto con i figli, il lavoro, i ricordi, le fantasie? Il cattolico non deve mostrare gioia e non amarezza? E se i figli se ne accorgessero? Bisogna fingere?».

M. D. – Campobasso

 

La vita di una coppia è sempre animata da continui cambiamenti. È possibile, anzi è fisiologico, che in alcuni momenti venga meno l’attrazione e prenda troppo posto l’abitudine. Allora il matrimonio sembra qualcosa che si svuota di senso. Ma perché dare per scontato che questa sia la via finale a cui ci si deve rassegnare? Perché rimuginare sulle proprie delusioni senza provare ad accogliere il momento presente con dolore, sì, ma anche con qualche decisione di cambiare qualcosa?

Se si è cristiani, si troveranno nel Vangelo infiniti aiuti per operare in questa direzione, per dare alla vita di coppia una diversa forma.

Non quella della sopportazione, della paralisi nella delusione, ma quella della scelta. Non quella del falsificare i sentimenti – mostrando un’apparenza che non corrisponde alla realtà –, ma quella della verità. La verità di una vita di coppia che ha bisogno di essere ri-fondata, su nuovi valori, su nuovi modelli.

Se anche uno solo della coppia cerca un cambiamento positivo nella relazione, e lo cerca con perseveranza, con coraggio e serenità, la vita della coppia si modificherà in meglio.

Se anche uno solo sceglie di rinnovare il rapporto, mantiene per l’altro una forza attrattiva che genera in lui (o lei) sentimenti rinnovati.

Estraniarsi dal rapporto (coltivando ricordi e fantasie, buttandosi sul lavoro o sui figli) non può giovare al rapporto stesso, che si svuota sempre più. Per ciascuno dei due è una sconfitta personale, anche se cercano di evadere. E i figli se ne accorgono certamente. Quante volte ho sentito queste parole: «I miei stavano insieme senza amore. Io cercavo di stare fuori casa il più possibile perché non sopportavo quel clima freddo e abitudinario».

La sacralità della famiglia cristiana è la realtà di esseri umani che danno tutto di sé, che vanno oltre sé stessi, vanno verso l’altro prendendosi carico anche dei limiti momentanei dell’altro.

 Sono questi i momenti di crisi matrimoniale in cui si vede la forza o la debolezza. La debolezza è la sensazione di avere solo bocconi amari da mandare giù. La forza è la certezza di poter ricominciare ad amare, meglio di prima, con meno aspettative e più aderenza alle mutate condizioni del tempo presente.

spaziofamiglia@cittanuova.it

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