In scena

Da Napoli, a Ravenna, al Monferrato, una serie di spettacoli e festival di notevole spessore.
Dimitris Papaioannou (foto Julian Mommert)

Al Napoli Teatro Festival il greco Papaioannou

È uno degli spettacoli più attesi del Napoli Teatro Festival: “The Great Tamer”, la nuova creazione del greco Dimitris Papaioannou, uno dei nomi più rappresentativi della scena internazionale, pioniere della danza contemporanea. Il suo lavoro, definito “fiore ibrido” per le diverse contaminazioni artistiche che lo arricchiscono, viene scoperto da Robert Wilson ed è oggi materia di studio di grandi coreografi come Akram Khan, che ha adottato il suo “Body Mechanic System”: i corpi umani nel lavoro dell’ateniese diventano campi di battaglia, interagiscono con materie prime che, fondendosi in creature ibride, danno vita a spettacolari illusioni ottiche. L’eclettico artista, con una formazione in Belle Arti che spazia dalla pittura al fumetto, coinvolge 11 danzatori per realizzare una creazione che gioca intorno al concetto di vita umana, intesa come viaggio di scoperta, esplorazione di un tesoro nascosto, scavo archeologico interiore pieno di significato. Il lavoro ha al centro il Mediterraneo e la culla della nostra cultura che, passando attraverso linguaggi contemporanei, evidenzia il grande valore culturale e artistico della Grecia, che, pur nelle sue difficili condizioni, sta sviluppando un’interessante ricerca artistica. La passione per l’arte offre alle performance un forte impatto visivo, destreggiandosi tra seducenti riferimenti alla storia dell’arte e a varie pratiche di espressione, con segni coreografici minimali su un imponente apparato scenografico, per realizzare sul palco un universo che si configura come “circo assurdo e surreale”. Se l’obiettivo per Dimitris Papaioannou è l’assoluta semplicità della forma, il percorso per arrivarci non è per niente semplice: la sua intenzione in “The Great Tamer” è quella di focalizzarsi sui concetti universali di sacro e profano.

The Great Tamer”, ideazione e regia Dimitris Papaioannou, set designer Tina Tzoka, musiche Johann Strauss II, adattamento musicale Stephanos Droussiotis, disegno sculture Nectarios Dionysatos, costumi e pittura oggetti di scena Maria Ilia, produzione Onassis Cultural Centre–Athens (Greece) in coproduzione con CULTURESCAPES Greece 2017 (Switzerland), Dansens Hus Sweden (Sweden), EdM ProductionsFestival d’Avignon (France), Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia (Italy), Les Théâtres de la Ville de Luxembourg (Luxembourg), National Performing Arts Center-National Theater & Concert Hall. Napoli, Teatro Politeama, il 23 e 24/6.

Danzando nell’aria

Altro appuntamento al Napoli Teatro Festival è lo spettacolo di Emiliano Pellisari “Aria”. Il barocco italiano, periodo fecondo e famoso per la ricchezza di immagini e straordinario serbatoio di figure immaginifiche, viene celebrato dalle tecniche della Compagnia NoGravity Dance: i cui spettacoli sono dei veri e propri cross-over, dove i generi si uniscono senza alcuna soluzione di continuità. Danza, musica e canto vivono insieme e le separazioni e le distanze tra danzatori, cantanti e musicisti sono abolite. Non c’è golfo mistico e i danzatori convivono con musici e cantanti, creando una sola grande e potente immagine fatta di eleganza nei costumi, fantasia di coreografie, poesia della musica e bellezza del canto. «Il barocco si appropria della parola aria: il canto si espande nell’aria perché lo trasporti, sostenga e gli permetta di persistere nello spazio e nel tempo del nostro ascolto. E la divora: aria non indica più quel miscuglio di azoto e di ossigeno che costituisce l’atmosfera terrestre e ci fa vivere, ma la voce umana che canta. L’aria del soprano, l’aria del tenore… E nell’aria si gioca la sfida che fonda il teatro di Pellisari: la soppressione di uno dei limiti più implacabili stabiliti alla nostra natura, la gravità. Che almeno durante il tempo dei suoi spettacoli, viene annullata».

Aria”, creazione Emiliano Pellisari–NoGravity Dance Company, coreografia e musiche Emiliano Pellisari e Mariana Porceddu, soprano Susanne Bungaard, sopranista Angelo Bonazzoli, costumista Daniela Piazza, concept design Nora Buijdoso, creazione parrucche Simonetta Taibi, sartoria teatrale Lucia Fortuna e Ilaria Cristale, grafica Igor Morchi. Napoli, Palazzo Reale – Cortile d’onore, il 23 e 24/6.

Il giardino delle delizie a Ravenna

Lo spettacolo del giovane Nicola Galli è un rito coreografico che celebra il Paradiso terrestre, vetta della montagna del Purgatorio. Meravigliosa meta descritta dal poeta Dante Alighieri come un rigoglioso giardino creato da Dio e sede per l’umanità, il Paradiso terrestre si specchia nell’architettura squadrata del Chiostro, abitato da un brulichio di sei corpi ispirato alla complessità pittorica di Hieronymus Bosch. Ad unire i sei danzatori, una trama di movimenti capace di unirli nel costante desiderio di muoversi e la tensione verso la purificazione e l’ascesa. Il progetto è stato selezionato attraverso “Giovani artisti per Dante”, il bando internazionale promosso da Ravenna Festival e Comune di Ravenna in collaborazione che la Società Dante Alighieri. In questa seconda edizione il bando ha visto anche la collaborazione con l’Associazione Culturale Cantieri Danza, che dal 1994 promuove e stimola lo sviluppo e la pratica di una cultura originale sulla Danza d’Autore e di Ricerca.

Il giardino delle delizie”  concept e coreografia Nicola Galli, creazione site specific per Ravenna Festival in collaborazione con Canteri Danza, interpreti Sofia Barilli, Alessandra Fabbri, Gianluca Formica, Nicola Galli, Bianca Sirotti. A ravenna, Antichi Chiostri Francescani, dal 22 al 28/6.

Vignale Danza

La terza edizione di Vignale Monferrato Festival (dal 23 giugno al 23 luglio), che nei tre anni di rinnovata formula ha permesso un ampliamento sul territorio coinvolgendo Vignale, Casale e Moncalvo, consolidando una proposta spettacolare di qualità che in un mese racconta le contaminazioni della danza contemporanea, si inaugura il 23 e 24. Ad aprire – letteralmente – le danze è Giulietta e Romeo del Balletto di Roma firmato da Fabrizio Monteverde, spettacolo rinnovato nell’allestimento e nel cast, che, dal suo debutto nel 1989,  ha collezionato circa 300 repliche. Il 30 giugno e 1 luglio, in collaborazione con il Festival Mirabilia e con il sostegno del programma europeo CircusNext, il circo contemporaneo animerà Vignale: nello chapiteau allestito per l’occasione lo spettacolo “Marée Basse” dei francesi Sacékripa, in piazza i belgi della Compagnie du Chaos con “Nonada”, i Garage29, guidati dalle coreografie di Nicanor De Elia in “Copyleft” e ancora il giapponese Hisashi Watanabe con “Inverted Tree”.

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