In scena

Gifuni, i fratelli Karamazov, Neri Marcorè, Cenerentola, Malandain, Israel Galván, Butterfly, Exile Lonelidays#2

 

di Giuseppe Distefano

 

Fabrizio Gifuni e i suoi doppi

Un viaggio di andata e ritorno. Le parole provenienti dai corpi dei loro autori si depositano sulle pagine di un libro all’unico scopo di essere trasmesse. Finchè un attore le stacca dalla dimensione orizzontale in cui occasionalmente si trovano per rimetterle in verticale, riportandole alla loro sede originale, facendosene nuovamente carico. Dal corpo dello scrittore al corpo di scena. Uno straordinario Fabrizio Gifuni dà voce e corpo alla scrittura di cinque autori.

“Fabrizio Gifuni, l’autore e il suo doppio. Camus, Pasolini, Testori, Cortázar, Bolaño”. Al Teatro vascello di Roma, dal 2 al 12/3. “Lo straniero, un’intervista impossibile”, (da L’Etranger di Albert Camus), suono G.U.P. alcaro, ideazione e regia Roberta Lena, produzione il Circolo dei lettori di Torino, dal 2 al 5/3. “Ragazzi di vita”, di Pier Paolo Pasolini, in collaborazione con Solares Fondazione delle Arti, il 7 e 8/3. “Il Dio di Roserio” di Giovanni Testori, studio sul primo capitolo, in collaborazione con Solares Fondazione delle Arti, il 9 e 10/3. “Un certo Julio”, omaggio a Julio Cortázar e Roberto Bolaño, Javier Girotto, sassofoni, in collaborazione con Solares Fondazione delle Art, l’11 e 12/3.

 

I fratelli Karamazov secondo Ivan

Intorno al celebre romanzo di Dostoevskij si riannoda il sodalizio artistico tra la regista Serena Sinigaglia e l’attore Fausto Russo Alesi, iniziato nei primi anni Novanta. Splendido capitolo dei “Fratelli Karamazov”, il testo rappresenta il manifesto del pensiero religioso di Dostoevskij. Cristo torna sulla terra, nella Spagna infiammata dai roghi dell’Inquisizione, ed è messo in catene dal Grande Inquisitore. Abbandonarsi alla lettura di questo testo è un viaggio nel tempo attraverso gli uomini, nell’uomo. Ed ecco spiccare un uomo tra gli uomini, o forse è solo un ragazzo troppo maturo per i suoi anni, il secondo dei figli Karamazov, il più tormentato, il più assolutamente umano: Ivan. L’uomo e l’intera umanità visti dagli occhi di Ivan Karamazov.

“Ivan”, liberamente tratto da “I fratelli Karamazov” di Fëdor Dostoevskij, riscrittura Letizia Russo, consulenza Fausto Malcovati, regia Serena Sinigaglia, con Fausto Russo Alesi; scene Stefano Zullo, luci Roberta Faiolo. Co-produzione ATIR Teatro Ringhiera e Teatro Donizetti Bergamo. A Milano, Piccolo Teatro Studio Melato, dal 28/2 al 5/3.

 

Neri Marcorè con De Andrè e Pasolini

Lo spettacolo si ispira a due giganti del nostro recente passato, Pier Paolo Pasolini e Fabrizio De Andrè, portando in scena il sentimento di indignazione civile del primo e le “anime salve” del secondo. In equilibrio instabile tra ansia del presente e speranza del futuro, Quello che non ho è un affresco teatrale che si interroga sulla nostra epoca. Lo fa raccontando storie emblematiche, anche in chiave satirica, che mettono a nudo le contraddizioni della nostra società globalizzata, dove – come affermava Pasolini nel documentario La rabbia – continua ad esserci sviluppo senza progresso.

“Quello che non ho”, drammaturgia e regia Giorgio Gallione, con Neri Marcorè, canzoni di Fabrizio De Andrè, voci e chitarre Giua, Pietro Guarracino, Vieri Sturlini, arrangiamenti musicali Paolo Silvestri, collaborazione alla drammaturgia Giulio Costa, scene Guido Fiorato, luci Aldo Mantovani. Teatro dell’Archivolto. A Roma, Teatro Quirino, fino al 5/3. In tournèe.

 

Cenerentola firmata da Giuseppe Picone

«Iniziando a montare questa coreografia – racconta il danzatore e coreografo napoletano – ho cercato di rispettare la drammaturgia generale di questo grande classico, ma allo stesso tempo di offrire una visione nuova, contemporanea, dell’ampio spettro di sentimenti, dettagli e caratterizzazioni presenti in Cenerentola». In questa nuova creazione danzeranno Maria Eichwald, étoile di origine kazaka, al suo debutto a Napoli, ora stella di punta della compagnia tedesca Stuttgarter Ballett, accanto ad Alessandro Staiano, i primi ballerini, i solisti e il Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo. L’atmosfera magica e i dettagli del racconto di Perrault saranno resi ancora più suggestivi dalle scene di Nicola Rubertelli e dai costumi di Giusi Giustino, in un nuovo allestimento.

“Cenerentola”, musiche di Sergeij Prokof’ev, coreografia di Giuseppe Picone. A Napoli, Teatro di San Carlo. Dal 5/3 per 7 repliche, fino al 12/3.

 

“La Bella e la Bestia” nel balletto di Malandain

Le Figaro lo ha definito “un balletto di una bellezza toccante, con una profusione di invenzioni coreografiche che inserisce a pieno diritto, e senza dubbio alcuno, Thierry Malandain sul podio dei coreografi francesi”.  Raffinatissimo, come tutti lavori di Malandain che dà il nome alla Compagnia, il balletto per 22 danzatori, di chiara matrice neoclassica, si ispira alla versione surrealista del film del 1946 di Jean Cocteau. La messa in scena è minimalista e rigorosa, permeata di un alto grado di simbolismo in cui la Bella incarna l’animo umano e le sue fragilità, mentre la Bestia rappresenta la forza vitale e gli istinti primordiali. Solo alla fine del confronto, potrà esserci una sintesi dei due opposti e naturalmente un lieto fine, come si conviene ad una fiaba.

“La Bella e la Bestia”, coreografia Thierry Malandain, musica Piotr Ilitch Tchaikovski, scene e costumi Jorge Gallardo, disegno luci  Francis Mannert, costumi Véronique Murat maschere Annie Onchalo. A Vicenza, Teatro Comunale, il 4 e 5/3; a Pordenone, Teatro Verdi, il 7 marzo.

 

Il flamenco contemporaneo di Israel Galván

Con il suo storico spettacolo “La edad de oro”, arriva il 5 marzo, alla Lavanderia a Vapore di Collegno (To), nell’ambito della stagione LETS DANCE promossa da Piemonte dal Vivo, lo spagnolo Israel Galván, unanimemente riconosciuto come il più importante interprete di flamenco, creatore di uno stile virtuoso e innovatore che unifica in modo significativo i due approcci contemporaneo e tradizionale. Apre la serata alle ore 20 nel foyer della Lavanderia, un incontro pre-spettacolo con Elisa Diaz, torinese di madre spagnola, esperta in flamencologia, che introdurrà al pubblico le linee guida della cifra stilistica di Galván.

 

La favola di Butterfly

La compagnia Kinkaleri mette in scena una rivisitazione della “Madame Butterfly” di Giacomo Puccini: una favola sentimentale intensa, triste, dolcissima, tragica, che può far riscoprire l’opera lirica come forma epica e attuale di rappresentazione, accompagnando il pubblico di giovanissimi nei territori vivi della musica, della scena, dell’immaginazione. Uno spettacolo in cui opera e coreografia si sovrappongono in uno stile originale e affascinante. “Butterfly”, alla Tenuta dello Scompiglio, Capannori (LU), il 5 e 6/3; il 15/3 al Teatro della Regina, Cattolica.

 

Coppia in un motel

In un surreale, silenzioso e tedioso motel esiliato dal resto del mondo, la tranquillità e la routine di un concierge e di una giovane cameriera vengono sconvolti dalla presenza di due misteriosi ospiti: un’elegantissima coppia arrivata per la notte con soltanto una valigia piena zeppa di banconote.

Exile Lonelidays#2”, testo e regia di Lorenzo De Liberato. con Marco Quaglia, Barbara Folchitto, Emanuel Caserio, Michela De Rossi scenografia Laura Giusti, costumi Giuseppe D’Andrea, luci Matteo Ziglio. A Roma, Teatro dei Conciatori, fino al 5/3.

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