Imparare ad indossare la stessa maglia

Oreste Perri, da atleta ed allenatore olimpico nella canoa a sindaco di Cremona
oreste perri

Da tre anni Oreste Perri siede sulla poltrona di sindaco nella sua Cremona, alla guida di una giunta di centrodestra. Dopo quattro titoli mondiali, tre Olimpiadi da atleta in canoa, dopo sei Olimpiadi da commissario tecnico con 13 medaglie olimpiche, incarna oggi in politica il carattere forte di sportivo appassionato.

 

Lo sport insegna a fare il sindaco?

«Sicuramente insegna impegno, determinazione, ma soprattutto ad essere capaci di perdere: in politica sono molte le cose che non riescono subito o non riescono bene. Uno sportivo in politica si differenzia da uno… “classico” per il rispetto dell’avversario, dell’opposizione. Nello sport ho imparato a rispettare le regole, a stringere la mano all’avversario, soprattutto quando è più forte di me. Ma non si finisce mai di crescere: dopo una vita dedicata allo sport di prestazione, oggi scopro da vicino cosa significhi per la gente non arrivare alla fine del mese». 

 

Durante tutta la sua carriera nel mondo della canoa ha lavorato per costruire lo spirito di squadra: la politica può imparare dallo sport?

«Molto! Quando allenavo, avevo una squadra in cui tutti vestivano la stessa maglia: qui, e lo dico alla mia squadra in Comune, continuano ad indossare, anche in Nazionale, la maglia della loro squadra di appartenenza e questo è sbagliato! Devono sentirsi legati ai partiti di appartenenza, ma quando fai parte di uno schieramento devi mettere la maglia della squadra della coalizione! L’obiettivo è quello di giocare assieme e portare a casa il risultato con la squadra, che non è il club, ma la Nazionale».

 

Un sindaco riesce ad occuparsi della salute, fisica e mentale, dei suoi cittadini? 

«Sì, creando i presupposti perché la gente possa fare movimento, con attività per tutti, comprese le persone con disabilità. Portare la gente al Po, sulle rive o fra le sponde è uno dei miei obiettivi: i fiume offre salute, anche mentale: farsi accarezzare dall’aria fa bene, rigenera. La forma di inquinamento più pericolosa è lo stress, la vita sregolata: il movimento permette di avere una migliore qualità di vita».

 

Nello sport i successi si misurano con le medaglie. E  in politica?

«La vittoria vera è la consapevolezza d’aver dato il meglio di sé. Affetto e stima sono importanti, il consenso può far piacere, ma il metro è dentro, io devo essere contento di me stesso. Mi dicono: “Non c’è mai stato nessun sindaco come lei che restasse qui in Comune dalla 8 di mattina alle 8 di sera, senza mangiare”. Io lo faccio volentieri. Ho detto che sono disponibile per un solo un mandato: non voglio fare tanti anni da sindaco, voglio fare tante cose da sindaco! Le promesse fatte in campagna elettorale vanno mantenute: ci vuole rispetto per chi ha bisogno».

I più letti della settimana

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons