I primi denti

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“Il nostro terzo bambino, Alberto, che sta mettendo i primi denti, piange spesso la notte. La nonna che vive con noi, e che lo accudisce quando la mamma è in ufficio, insiste perché lo prendiamo con noi nel lettone. Quando mia moglie non lavorava ed era in casa, però, gli altri due figli non manifestavano questo disagio. Non potrebbe il pianto di Alberto essere una conseguenza delle coccole della nonna? Lei cosa ci consiglia?”. Papà dubbioso Dobbiamo stare molto attenti alle nostre risposte perché su queste il neonato regolerà il suo comportamento. Il principio basilare è che, fin da piccoli, i neonati debbono affrontare da soli leloro difficoltà personali. Nel caso della dentizione nessun adulto è in grado di togliere il dolore che il dente, bucando la gengiva, provoca. Quindi dolce ma rispettoso sostegno, senza mettere in atto prestazioni particolari che, una volta concesse, verranno giustamente pretese. Gli interventi che la nonna invoca sono spesso l’inizio della formazione di quei caratteri che si manifestano poi in atteggiamenti egocentrici, pretenziosi, che nascono proprio dalle eccessive cure. Quante volte nelle visite mediche alle famiglie ho incontrato bambini o ragazzi maleducati o invadenti, a giustificazione dei quali le mamme portavano le classiche frasi: “Ma da piccolo ha avuto il morbillo… gli orecchioni…”. Lasciamo quindi il piccolo Alberto combattere e sopportare il dolore dei “suoi” denti. Come quando sarà scolaro lo lasceremo solo con i “suoi” compiti, e anche nelle difficoltà con la “sua” ragazza… e infine sua moglie… Compito dei genitori è sostenere in maniera discreta, come l’aria, il libero “volo” dei figli alla scoperta della vita con le sue difficoltà.

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