Guardare al futuro della famiglia

Nasce l'Osservatorio internazionale sulla famiglia per studiare e monitorare il vissuto concreto delle famiglie. Un articolato servizio di informazione con continui aggiornamenti sulla condizione delle famiglie nel mondo seguirà gli sviluppi. Il primo triennio sarà dedicatp al tema della povertà.

La famiglia è una risorsa preziosa per la società: con questa convinzione e al fine di valorizzarne l’apporto, nasce l’Osservatorio internazionale sulla famiglia, un progetto voluto dal Pontificio istituto teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del matrimonio e della famiglia, in cooperazione con l’Università Cattolica di Murcia e il Cisf di Milano. A presentarlo, presso la sala stampa vaticana, mons. Vincenzo Paglia, Gran cancelliere del Pontificio istituto teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del matrimonio e della famiglia e presidente della Pontificia accademia per la vita; il prof. José Luis Mendoza Pérez, presidente della Universidad Cátolica San Antonio di Murcia; il dottor Francesco Belletti, direttore del Centro internazionale studi famiglia (Cisf).

Perché un Osservatorio internazionale sulla famiglia? L’iniziativa si propone di rispondere «a quanto papa Francesco ha chiesto più volte, in questi anni, ossia un’attenzione specifica al vissuto concreto delle famiglie», spiega mons. Paglia. L’intento è quello di «dialogare con tutte le altre scienze antropologiche e sociali, per guardare con intelligenza la situazione concreta delle famiglie: non solo per dialogare con esse, ma anche per aiutare la Chiesa ad individuare percorsi che portino a solidificare l’azione familiare». Poiché non esiste una visione generale sulla famiglia, se non a livello delle Nazioni unite, si è ritenuto importante “sfidare” il mondo della ricerca a livello internazionale su questo tema, aiutare a porsi la domanda su quale sia il valore aggiunto della famiglia.

«La scelta di dedicare un Osservatorio al tema famiglia − dice Francesco Belletti – è legata alla convinzione che, pur in presenza di un’ampia serie di dati, indicatori, indagini e sistemi di monitoraggio a livello internazionale, manchi comunque una riflessione specificamente indirizzata a leggere il valore della famiglia nel vivo delle comunità nazionali, capace di parlare prima di tutto alla comunità sociale e civile».

La ricerca sarà realizzata in alcune nazioni, rappresentative dei diversi contesti mondiali, dove i centri universitari redigeranno una “scheda-Paese”, con dati quantitativi e qualitativi. Al termine della redazione sarà, poi, stilato un report comparativo. Per dare l’avvio al progetto sono state contattate finora circa venti istituzioni accademiche di quindici nazioni e molte altre si stanno associando all’iniziativa. Tra i contributi dell’Osservatorio, ci sarà anche un articolato servizio di informazione (un sito web, i social, una newsletter periodica), con continui aggiornamenti sulla condizione delle famiglie nel mondo.

Il lavoro del primo triennio (2019-2021) sarà dedicato allo studio della povertà nella famiglia, intesa nella duplice accezione di povertà economica e relazionale/affettiva. Il tema della povertà è, infatti, una delle priorità dell’agenda internazionale che indica, tra gli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile 2030, la lotta alla povertà.

L’Osservatorio, prosegue Belletti, «intende analizzare il ruolo che le relazioni familiari giocano nei confronti della condizione di povertà delle persone, la loro capacità di essere fattore protettivo, ma anche gli elementi di vulnerabilità in caso di un loro indebolimento». La povertà delle famiglie dipende da una complessa rete di interazioni, all’interno della quale le relazionali familiari affrontano sfide e opportunità prodotte dal sistema economico e dalle azioni della politica: welfare, politiche solidaristiche, «sistemi misti di privato, pubblico e no profit».

Il progetto prevede due fasi: la prima dedicata a “famiglia e povertà relazionali”, la seconda a “famiglia e povertà economiche e strutturali”. Nel primo anno si esaminerà il rapporto tra famiglia e povertà relazionale. Le domande verteranno sul rapporto tra «qualità relazionale delle famiglie e soggettività economica della famiglia, compiti educativi e capacità di cura e solidarietà». Queste le tematiche che saranno sotto osservazione in modo permanente: il ruolo della donna, la condizione dei bambini, il ruolo delle nuove tecnologie e dello sviluppo delle reti sociali digitali.

«L’Osservatorio – aggiunge mons. Paglia – riprende un percorso intrapreso già da qualche anno, nel corso del quale ci si è accorti di quanto la famiglia, spesso disattesa dalla politica, sia invece la risorsa della società, abbia una capacità relazionale inimmaginabile e possa contribuire a rendere meno “liquida” e più stabile la società». Questo studio, quindi, contribuirà a «tenere i piedi per terra, e così servire con più forza ed energia, passione evangelica, l’amore tra l’uomo e la donna, cui è affidato il senso della storia e il destino del creato».

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