Gmg, un vivace frammento di Chiesa sinodale in atto

Il racconto dell’esperienza della Consulta della Pastorale Giovanile di Pescara a poche settimane dalla celebrazione della GMG diocesana.
Foto: Pexels

Papa Francesco lo scorso anno ha deciso di celebrare la Giornata Mondiale della Gioventù a livello diocesano nella Festa di Cristo Re dell’universo, che cade solitamente in novembre.

Così quando a maggio con la Consulta della Pastorale giovanile della diocesi di Pescara abbiamo potuto ritrovarci finalmente di persona, subito c’è stata l’occasione di metterci al lavoro insieme alla preparazione di questo appuntamento, certi che sarebbe stata una significativa occasione di ripartire anche per i nostri cammini particolari, fortemente segnati dall’esperienza di questi due anni di pandemia.

Con grande impegno e coinvolgimento, con tutti i rappresentanti delle associazioni e dei movimenti laicali presenti in diocesi, abbiamo avviato un vero e proprio discernimento comunitario chiedendoci insieme cosa e come fare. Questi momenti di confronto aperto e sincero ci hanno messo in ascolto gli uni degli altri e della voce dello Spirito.

E ieri sera, ad una delle ultime riunioni prima della settimana della Gmg – che sarà il 21 novembre – mi sono ritrovata tra la contemplazione e la commozione per il vivo spirito di famiglia che si toccava con mano e il vivace clima di collaborazione tra tutti.

Infatti le idee che negli scorsi mesi abbiamo condiviso ci hanno portato a lavorare insieme non per noi stessi e per le nostre realtà, ma gli uni per gli altri e sopratutto per tutti i giovani della Diocesi, in particolare quelli delle parrocchie più lontane e isolate dove andremo per realizzare alcuni degli eventi che ci saranno durante tutta la settimana della Gmg.

E nonostante le difficoltà di ciascuno, coinvolto in tanti impegni per ricominciare le attività dei diversi gruppi dopo lunghi mesi di fermo, nessuno si è tirato indietro, nessuno è rimasto in disparte, ma tutti ci siamo messi in gioco, uscendo dalle nostre “confort zone” e mettendoci a disposizione per quello che era necessario.

Ogni realtà insieme ad un’altra si è impegnata a realizzare una parte degli eventi; ad esserci con i giovani sopratutto nei paesi della diocesi un po’ più lontani; a mettere a disposizione talenti e competenze per offrire ai giovani anche la possibilità di fare un’esperienza di servizio con i poveri. Nessuno di noi ha lavorato da solo. Ciascuno di noi ha aderito, insieme alla realtà che rappresenta, non per dovere ma con un sincero spirito di servizio alla chiesa diocesana, spirito che si toccava con mano durante le riunioni.

La semplicità è stata la parola d’ordine. Lo Spirito Santo il protagonista indiscusso delle nostre vite e del cammino che facciamo insieme. Il sinodo è già cominciato, lì dove l’altro viene prima di me, lì dove il servizio guida l’agire, lì dove lo Spirito è vivo e all’opera.

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