Genova, la nuova giunta alla prova dei rifiuti

Si rischia un nuovo aumento della Tari
Rifiuti a Genova

La vicenda dei rifiuti a Genova ha una storia che occupa oltre un centinaio di pagine della relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, inviata ai presidenti di Camera e Senato e presentata ai genovesi nei mesi scorsi. Le gravi accuse in essa contenute, relative alla gestione dei rifiuti, non sono state commentate né dai politici né dai cittadini né, tantomeno, dai vertici dell’Amiu. Una vicenda complessa, mai risolta, tanto che il procuratore della Repubblica di Genova scrive nella relazione: «L’impressione è che alcune situazioni latenti da anni siano esplose anche per l’intervento della magistratura e degli organi di vigilanza… Non sono mai state fatte delle scelte strategiche e adesso l’autorità giudiziaria è gravata di un problema che ovviamente è arrivato a un punto di non gestione… I rifiuti urbani in Liguria sono da decenni sempre finiti in discarica, non si discuteva di quale tipo o quale efficacia potesse avere il pretrattamento… Si stanno facendo i conti con questa realtà, perché le discariche si sono esaurite o sono diventate ingestibili». Nonostante ciò, l’amministrazione ha accolto la richiesta del Pd in Consiglio comunale di rinviare alla nuova giunta l’approvazione della delibera per aggregare l’azienda per la raccolta dei rifiuti Amiu con Iren Ambiente. Ma pare quasi impossibile che la nuova amministrazione sarà in grado di rispettare la scadenza del 31 luglio. Se ciò non dovesse accadere, ovvero se non si riuscirà a fare la tanto controversa fusione con Iren, si andrà verso l’aumento della tassa sui rifiuti (Tari) stabilendo così – in relazione a quanto già evidenziato dalla Commissione parlamentare – un triste primato a livello nazionale.

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