Genova Etrusca: nuovi ritrovamenti al porto antico

Un'antica discarica marina ci rivela, oggi, le remote origini della città. I resti ritrovati in occasione dei lavori per la collocazione del nuovo padiglione dell'acquario hanno svelato, inoltre, interessanti dettagli relativi al nome della città
Porto di Genova

La storia di Genova si arricchisce di altra storia. Infatti, con i lavori al porto antico per la collocazione del nuovo padiglione dei delfini, che presto andrà ad aggiungersi all’acquario, sono venuti in risalto resti e reperti che vanno tra duemilacento e duemilaseicento anni fa. Qui, probabilmente, sostavano imbarcazioni etrusche e navi romane che scaricavano e trasbordavano merci su imbarcazioni più piccole, o abbandonavano in acqua attrezzi di vario genere, così da far sembrare oggi che il porto antico sia in realtà antichissimo. «Reperti molto importanti» secondo il parere del responsabile della Soprintendenza archeologica della Liguria, Bruno Massabò, e dei Beni archeologici di Genova, Piera Melli. Etruschi prima e Romani poi erano i frequentatori delle acque liguri. «Gli studi degli anni ’90 – osserva Piera Melli – su reperti e materiale stratigrafico trovato durante gli scavi del sottopasso di Caricamento hanno consentito di appurare che la linea di costa in epoca romana corrispondeva alla Ripa e di scoprire molte cose sugli scambi commerciali e marittimi della città». Questi invece sono i primi reperti che provengono direttamente dal fondale del porto antico, a circa dodici-tredici metri di profondità e a circa duecento da quella che, in epoca romana, era la linea costiera. Ora questa “discarica marina” svela informazioni sull’antichità della storia della fondazione di Genova.

Già anni fa nel libro di Piera Melli, responsabile dell’Unità territoriale genovese presso la soprintendenza dei Beni archeologici della Liguria, dal titolo Genova preromana, edito dai fratelli Frilli, la Melli, che di storia su questa città ne mastica da tantissimi anni, azzardava queste ipotesi di presenze ben più antiche di quelle dei romani. «Grazie ai recenti ritrovamenti in varie zone urbane possiamo tracciare un quadro molto più articolato della storia di Genova anche nei secoli che precedono la presenza romana».

E questa “rivoluzione” non risparmia nemmeno il nome della città. Il nome Genua si trova per la prima volta nel 148 a.C. su un cippo stradale. Nel medioevo quel nome si trasformò in Janua, arricchendosi del mito di una fondazione antica e nobile. Di ipotesi in ipotesi si è arrivati ai nostri tempi, quando si è fatto risalire il nome Genua ai vocaboli greci gonu (ginocchio) o ghenus (mascella) o ancora al celtico genaua (imboccatura), che richiamano la forma dell’arco portuale. Ora invece la scoperta: «Il nome antico di Genova – rivela Piera Melli – va ricollegato al vocabolo kainua, che in etrusco significa “nuovo”».

Dunque “città nuova” sembra adatto a descrivere la fondazione del centro abitato sulla collina di Castello, uno degli antichi quartieri della città, ad opera degli etruschi, in un luogo già abitato da almeno un secolo, come dimostrano gli scavi dell’area portuale. E che gli etruschi chiamassero “città nuova” un centro appena fondato sembra assolutamente credibile. Così dai soliti quattro cocci, come li chiamiamo noi profani, si risale alle radici della storia.

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