Finalmente di nuovo single?

Finalmente di nuovo single?

«Finalmente sei tornato single! Così questa volta l’arredamento l’ho scelto io…», è l’inizio di una pubblicità che passa in radio (e che ogni volta ci provoca un impellente desiderio di cambiare frequenza); poi via a magnificare la classe del salotto e del resto della casa.

A parte il fatto che uno dei nostri ricordi più belli è proprio la scelta per la finalmente “nostra” casa, prima del matrimonio, ma questa sarebbe un’altra storia… Quello che ferisce è la leggerezza con cui si presenta la fine di una storia, con l’evidente convinzione che via una ne arriva un’altra, senza difficoltà o ripensamenti. Pochi giorni fa abbiamo incontrato un’amica che non vedevamo da qualche tempo. Alla solita e scontata domanda “come stai?”, siamo stati travolti da un mare di dolore: il marito da un anno l’ha lasciata per andare a vivere con un’altra, dopo 20 anni di matrimonio e 2 figli.

Incontriamo spesso situazioni simili. Senso di fallimento, delusione per lo sbriciolarsi di un progetto in cui si era creduto e investito, solitudine, vergogna. Per non parlare delle difficoltà con i figli: occorre spiegare, tenere duro per loro, lottare talvolta per mantenere il più possibile una certa loro serenità e tranquillità (anche economica).

Parlare e soprattutto ascoltare persone passate attraverso l’esperienza della separazione ci ha fatto bene, molto bene. E pensando alle tante storie, ognuna diversa, con in comune un carico di sofferenza molto pesante, non possiamo non riconoscere la falsità e l’ipocrisia di un certo tipo di informazione e comunicazione. Presentare come “liberazione” e ritorno alla libertà la fine di un matrimonio è un grave inganno per i giovani e una mancanza di rispetto per chi sta vivendo in tutt’altro modo la medesima esperienza.

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