Educarsi nella reciprocità

Alla ricerca di nuove modalità di formazione dell’infanzia. Il progetto EDUxEDU

Molte sono le sfide che nel mondo incidono sulla crescita armoniosa dei bambini: povertà, violenza, famiglie disgregate, analfabetizzazione emotiva e relazionale, emarginazione e isolamento. Ad essi si aggiungono altre sfide, figlie del nostro tempo, che ci invitano a uno sforzo creativo per trovare idee nuove da percorrere per relazionarci: multi- culturalità, multi-religiosità, social, nuove tecnologie.

Di fronte a queste sfide, il progetto internazionale EDUxEDU – educarsi per educare si propone come un’opportunità di incontro, un laboratorio di formazione ed elaborazione di idee e iniziative che riguardano l’infanzia.

Promosso dal Movimento dei Focolari in collaborazione con l’università Lumsa e l’Istituto Universitario Sophia, è rivolto a coloro che sono impegnati nell’educazione dei bambini.

Il progetto promuove una nuova visione del bambino: non solo portatore di bisogni e fragilità, ma co-costruttore attivo di rapporti personali. Non più solo oggetto di attenzioni degli adulti, ma soggetto che attraverso la sua particolare sapienza, sensibilità, creatività, offre un contributo indispensabile alla crescita della società. La reciprocità diventa strumento educativo, la relazione è il “luogo” in cui l’educazione diviene esperienza di crescita personale e comunitaria. Solo riconoscendo il valore di ciascuno, la comunità stessa può educarsi. In questa prospettiva si struttura la metodologia attraverso cui è stata pensata la formazione, attraverso l’approfondimento di varie tematiche antropologiche, psicologiche, educative e spirituali. L’intervento dell’esperto, il contributo di partecipanti, la valorizzazione di iniziative e progetti significativi già realizzati, le esperienze dei bambini vengono proposte come opportunità di riflessione e azione creativa, per immaginare nuovi modi di educare che rispondano alle sfide di ogni singolo territorio, con particolare attenzione alla sensibilità culturale.

Come insegna il pedagogista Paolo Freire, «l’educazione non può cambiare il mondo, ma può cambiare le persone che possono cambiare il mondo».

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