Una domenica senza lavoro, appello ai leader europei

Il 3 marzo di ogni anno si celebra la Giornata europea per una domenica senza lavoro, occasione per riflettere sull’opportunità di una giornata di disconnessione
Domenica senza lavoro. Foto ufficiale campagna europeansundayalliance.eu

Il 3 marzo, in occasione della consueta Giornata europea per una domenica senza lavoro, l’Alleanza Europea per la Domenica (European Sunday Alliance) lancia un appello ai leader politici europei a inserire tra le priorità dell’agenda della politica sociale dell’Unione Europea (UE) l’istituzione di un giorno di riposo comune settimanale europeo. La data non è casuale, poiché proprio il 3 marzo del 321 d.C. l’imperatore Costantino decretò la domenica come giorno di riposo per legge.

Molti attori della società civile, a diversi livelli, il 20 giugno del 2011, hanno costituito l’Alleanza Europea per la Domenica, una vasta rete composta da più di 100 organismi tra “Alleanze per la Domenica” nazionali, sindacati, organizzazioni di datori di lavoro, associazioni della società civile, chiese e comunità religiose presenti nell’UE, tutti impegnati a sensibilizzare sul valore unico della Domenica per la società e sull’importanza di un giorno di riposo comune.

In una dichiarazione indirizzata ai leader europei il 3 marzo 2022, l’Alleanza Europea per la Domenica ricorda che «l’equilibrio tra lavoro e vita privata, così come ambienti di lavoro sani, sicuri e ben realizzati, sono al centro del Pilastro europeo dei diritti sociali, che tutte le istituzioni dell’UE e i governi degli Stati membri si sono impegnati a implementare».

La necessità di rilanciare l’appello a riconoscere un giorno di riposo settimanale discende anche dal fatto che «uno dei maggiori impatti della pandemia di Covid-19 è stato l’aumento del telelavoro e la frammentazione dello stesso orario di lavoro, spesso dannoso per l’equilibrio tra lavoro e vita privata dei lavoratori». Ecco che, «al fine di prevenire un ambiente di lavoro che comprometta la salute e il benessere dei lavoratori, è fondamentale garantire un diritto alla disconnessione, durante la settimana ma anche durante il fine settimana, con una giornata libera dal lavoro». Del resto, «un giorno intero di riposo a settimana è indispensabile per recuperare e garantire sia un migliore benessere che una migliore produttività dei lavoratori».

Inoltre, si chiede un giorno di riposo comune a tutti, poiché «gli esseri umani sono esseri sociali e per molti di loro la loro salute richiede più del tempo da dedicare all’individuo da solo». Infatti, la dichiarazione ricorda che «le sfide della pandemia hanno messo in luce la questione della solitudine nell’UE», laddove «una giornata comune senza lavoro permette alle famiglie di trascorrere del tempo insieme, figli con genitori e nonni, che sono i primi tra a soffrire di solitudine».

Ancora, allargando lo sguardo alla comunità nel suo complesso, «una giornata senza lavoro permette anche di dedicarsi al volontariato, all’impegno civico, ad attività congiunte sociali, sportive o religiose e, più in generale, di rafforzare la coesione sociale delle nostre comunità».

È facile osservare che, «per tradizione e consuetudine, la maggior parte dei paesi europei stabilisce il giorno di riposo settimanale la domenica». Per questo, l’Alleanza Europea per la Domenica invita «i leader politici europei a porre come priorità la definizione di un giorno di riposo comune settimanale europeo per i lavoratori, per tradizione la domenica, come sancito dall’art. 2 del Carta sociale europea.

Padre Manuel Barrios Prieto, Segretario Generale della Commissione delle conferenze episcopali della Comunità Europea (Comece), spiega che un giorno comune di riposo sincronizzato «consente alle persone di trascorrere del tempo con la famiglia e gli amici, di prendersi cura degli altri, soprattutto dei più vulnerabili, di giocare insieme ai propri figli e agli amici, di divertirsi a contatto con la natura e di nutrire la propria vita culturale e spirituale e perseguire altri interessi e hobby». Inoltre, «con la pandemia di COVID-19, la sempre più offuscata conciliazione tra lavoro e vita privata e l’accelerazione di una “cultura del sempre attivi”, è fondamentale più che mai avere una giornata di riposo chiara e comune».

 

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