Decreto Genova: i contenuti

In sintesi i punti principali della legge: la demolizione e la ricostruzione. Aiuti e benefici per imprese e persone

È fatta, da qualche giorno è legge il decreto Genova”. L’hanno chiamato decreto Genova, ma in realtà solamente 16 articoli su 46, sono dedicati alla Superba.  Vediamo in sintesi i punti principali della legge.  Il Commissario straordinario, resterà in carica 12 mesi, rinnovabili per 3 anni al massimo. Il suo compito è quello di garantire la demolizione, rimozione e smaltimento delle macerie di quel che resta del viadotto Morandi, e seguire la progettazione, l’affidamento e la ricostruzione del nuovo ponte. Molte le modifiche all’art. 1 che disciplina il «perimetro» delle azioni, comprese le deroghe ai suoi poteri. La ricostruzione del ponte sarà pagata da Autostrade in quanto «responsabile del mantenimento in assoluta sicurezza e funzionalità dell’ infrastruttura concessa». Qualora Autostrade non pagasse o lo facesse in ritardo, scatterà un meccanismo di anticipazioni da parte dello Stato. La legge autorizza che si possano spendere complessivamente 360 milioni, pari a 30 milioni annui fino al 2029 come garanzia per l’avvio delle attività.

Ponte di Genova

Il Commissario inoltre dovrà affidare le attività di ripristino del ponte, ma varie modifiche introdotte alla Camera hanno stabilito che non potrà affidarle ad Autostrade o sue controllate, prima di capire se la società è stata gravemente inadempiente sulla concessione, rispetto al crollo del Morandi. Per le imprese nella zona rossa sono previsti aiuti e benefici come anche ai liberi professionisti che hanno sede nel perimetro sottostante il viadotto crollato. Chi lo chiederà, potrà avere un contributo fino a 200 mila euro, per un tetto massimo di 10 milioni per il 2018 mentre sono stabilite esenzioni fiscali e procedure semplificate per le aziende della cosiddetta «zona logistica speciale» che gravita attorno a porto e retroporto. Il decreto contiene la cassa integrazione in deroga per i lavoratori privati, che verrà concessa per 12 mesi ai lavoratori attivi a Genova nel limite di spesa complessivo di 11 milioni per il 2018 e 19 per l’anno successivo.

Dl Genova

Ai proprietari delle case danneggiate o a rischio sarà data una indennità per la cessione pari a 2.025 euro per metro quadrato, più 45 mila euro secondo il Programma regionale di intervento strategico e 36 mila per l’improvviso sgombero. Stanziati poi 500 mila euro per il 2018 e 23 milioni per il 2019 per acquistare autobus in più visto il caos della viabilità in città e regione, post crollo. Sul tavolo anche 20 mln per rinnovare il parco mezzi, con priorità per elettrici, ibridi o a idrogeno. Ora le  aziende invitate alla ricostruzione devono presentare i progetti entro il 26 novembre tassativamente. «Se non ci mettono i bastoni tra le ruote, partiamo. Non so se ci saranno ricorsi, io non credo ma se c’è qualcuno che prova a fermare il ponte, avrà 600 mila genovesi, come dire, vicini, io in primo luogo».

Soddisfatto il Commissario Bucci che va oltre:«I tempi di ricostruzione per me sono fondamentali e rappresentano il criterio valutativo principale, insieme ovviamente alla qualità del progetto e prima ancora ai suoi costi.I tempi dipenderanno dal progetto vincente, non sono un tecnico e non voglio dire sciocchezze. Però, tra i 40 progetti che mi sono arrivati, alcuni parlano di nove mesi, altri di un periodo più lungo. L’obiettivo è avere il ponte a Natale 2019».

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