Colazione “alternativa”a Foggia

L’iniziativa di consumo critico premia il bar “L’Alternativa”, libero dalle slot, mentre il contesto sociale mostra i segni della crisi e l’aumento delle nuove povertà.  L’attivismo solidale come segno di ripresa
Slot mob

Lo dice il nome. A Foggia, il bar “l'Alternativa”, in Vico Contini, non ha voluto installare macchinette “mangiasoldi” e il 29 marzo 2014, dalle 16.30, diventa il luogo per lo Slot mob. Non solo consumazioni in massa per premiare questa scelta di dignità, ma una festa popolare con giochi di strada, balli, flashmob, caccia al tesoro dedicata ai bambini nella vicina piazza dove si trova il teatro cittadino Umberto Giordano.

Libera, Solidaunia, Comunità Emmaus, Associazione Igino Giordani, Banca Etica, Fratelli della Stazione sono tra le associazioni che hanno aderito all'iniziativa Slot mob partita a settembre del 2013 e che vede crescere in modo costante il numero di città italiane coinvolte. Oltre 40 alla data odierna. L’iniziativa vuole rispondere ad un’emergenza comune anche alla città pugliese, dove perdita di lavoro, separazioni e crisi economica sono le cause principali delle "nuove povertà". A queste si aggiungono i senza dimora abituali, italiani e migranti, che vivono e dormono all’addiaccio o che si rivolgono ai servizi forniti dalla Caritas diocesana.

Foggia vede la presenza di tante associazioni di volontariato attive nel contrastare la precarietà di un tessuto sociale dove s’innesta prepotentemente il proliferare delle sale da gioco, che conquistano sempre maggiori spazi nella città al posto dei piccoli esercizi commerciali, costretti a chiudere a causa della recessione. Spesso è la speranza illusoria a indurre tanti "nuovi poveri" a cercare  la fortuna nelle macchinette da gioco.

Azzardopatia e povertà diventano, perciò, un incrocio dagli effetti allarmanti, che ha causato un preoccupante aumento di dipendenti da gioco d'azzardo in cura presso i Ser.T e di persone costrette a bussare alle porte della Caritas per ricevere sostegno. Per questo, anche a Foggia una rete di associazioni ha deciso, da tempo, di dire "basta a questo gioco".

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