Cinque modi per dire “l’amore”

Esiste un'unica formula per dire "ti amo"? Per San Valentino una selezione di verbi che esprimono i nostri sentimenti, tratti dal libro “Ti voglio bene” di Città nuova
San Valentino

«Questo libro è nato da una scommessa fatta un giorno con un ragazzo. Durante una chiacchierata ci siamo accorti che le parole usate solitamente per esprimere l’amore o l’amicizia sono generalmente mal utilizzate; così ci siamo lasciati dicendoci che avremmo dovuto fare un elenco di queste parole giocando a chi ne avrebbe trovate di più…». Charles Prince, autore del libro “Ti voglio bene” edito da Città nuova, racconta con queste parole la genesi del testo che inizialmente trovò spazio su uno scontrino. Un elenco di diversi modi di dire «ti amo» in 36 verbi. Per San Valentino, abbiamo selezionato cinque di queste “paroline magiche” che ci guidano a vivere l’amore.

 

Avere fiducia La fiducia è il tesoro più prezioso dell’amicizia, di un amore. Ne è frutto e allo stesso tempo ne è il cuore. Può esistere perché le circostanze lo permettono e non lasciano spazio ai dubbi. Ma la fiducia è un regalo, un atto scelto che dovrai compiere quando sorgerà il dubbio. Ci sarà quasi sempre una zona d’ambra davanti alla quale sarai obbligato, se vuoi continuare ad amare e a voler bene, ad accettare in anticipo tutte le conseguenze. E anche se sarai sconfitto, puoi sempre essere fiero di aver fiducia, perché nell’atto di fiducia stesso c’è già una vittoria: ogni volta è un atto eroico. È per questo che poco importa il risultato. La tua riuscita sarà anche quella di colui a cui hai dato fiducia. Gli avrai permesso di superarsi e di provare a se stesso non solo che non ha deluso la tua fiducia, ma anche la sua capacità di vivere qualcosa di nuovo, di darsi in un modo che ancora non conosceva. La fiducia, come l’amore, non è condizionale: si dà sempre. Rende più grande te e l’altro, qualunque sia il risultato.

 

Ascoltare Ascolta nel silenzio, al di là delle parole e delle circostanze, ciò che l’altro ha nel più profondo di sé: le domande, le attese, che a volte non conosce, ma che gli sono proprie. Ascoltare è accogliere le sue parole, anche se sono maldestre (…), ascoltare è capire la sua domanda, che è sempre la stessa: «Mi ami?», «Mi vuoi bene»? (…), ascoltare è ricevere le sue parole per quello che sono (…). Ma prima di tutto occorre ascoltare ciò che tu stesso hai nel più profondo di te (…); acoltare è comprendere i tuoi desideri, poi metterli in ordine per essere più determinato nella tua ricerca e nelle tue capacità di accoglienza. Allora vedrai la vita dell’altro risvegliarsi, esplodere, espandere senza limite.  

 

Baciare significa posare le labbra su tutta la vita della persona che ami per dirle che abbracci tutto: il suo passato, il suo presente, il suo futuro. Solo allora il tuo bacio è vero e significa tutto ciò che porti dentro di te: la tua scelta e il tuo impegno a considerare la persona che ami come un tesoro che ti è caro (…).

 

Perdonare Digli che il male che ti ha fatto non ti impedisce di volergli bene, di risceglierlo perché anche tu sei capace di fare del male e forse anche di fare peggio. Perdonare è riconciliare quel cuore con se stesso, attraverso di te, riassorbendo il suo malessere. È continuare a donarti (…).

 

Valorizzare Il desideri profondo del tuo amato, della tua amata, è sapere quanto vale per te, e di quale posto gode nel tuo cuore, nella tua vita. Solo lo sguardo positivo che posi su di lui, su di lei, e i suoi gesti, anche se sono gesti mancati, può consentirgli di crearsi una scala di valori.

 

(Tratto da Ti voglio bene. 36 parole per dire l’amore, di Charles Prince, Città nuova 2007)

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