Cinema terapeutico

L’idea non poteva che venire dall’America, ma ora si sta cominciando a sperimentare anche in Italia. È la cinema-terapia, ovvero l’utilizzo della pellicola di un film nel campo della psicoterapia. Secondo il New York Times, negli Stati Uniti il 90 per cento degli psicologi utilizzerebbe già, nel corso del programma terapeutico, la visione, ma verrebbe da dire la somministrazione, di film a fini curativi. Affitta questo film e chiamami domani mattina è il titolo scherzoso, ma non troppo, di un manuale pubblicato negli Usa dal professor John W. Hesley. In Italia lo psichiatra Vincenzo Mastronardi dell’Istituto di criminologia della Università della sapienza di Roma e la dottoressa Elena Sogaro dell’Istituto di neurobrevi scienze dell’Università di Firenze, si sono fatti promotori della sperimentazione. Per ora i film vengono testati sugli studenti, individualmente e in gruppo. Così La vita è una cosa meravigliosa di Frank Capra viene proposto contro la depressione, Kramer contro Kramer di Bentos è suggerito alle coppie che vogliono divorziare, Mignon è partita della Archibugi viene consigliato agli adolescenti. “Ogni film è pieno di psicologia e viene costruito per scandagliare le nostre emozioni – ha spiegato Hesley -. Utilizzarli in terapia aiuta il paziente a focalizzare le sue situazioni emotive”. Non mancano gli scettici, convinti che non basti andare al cinema per guarire. Sostengono, probabilmente a ragione, che è la relazione psicanalista-paziente a essere terapeutica. Ma nelle terapie brevi… Televisione: E spegni quel coso! Pensate sia possibile vivere felici e informati senza la tv in casa? Se condividete questa idea o se cominciate a pensare che “quel coso”, la tv, si possa anche spegnere, il sito www.notv.it e le sue proposte è ciò che fa per voi. Vi troverete in compagnia di quanti, e sembra che il loro numero sia crescente tanto che se ne stanno interessando persino i pubblicitari, pubblicitari, si professano paladini di un “consumo responsabile” del mezzo televisivo. Il sito non propone soltanto alternative allettanti a coloro che decidono di recidere il cordone ombelicale con il telecomando, offrendo informazioni su programmi radiofonici, su spettacoli cinematografici nella propria città, suinteressanti letture o su iniziative da realizzare a casa propria dopo cena. Si trovano anche i link alle principali testate giornalistiche italiane e straniere, alle agenzie di stampa, per essere al passo con l’attualità. Attraverso questa pagina web si può inoltre entrare in contatto con i 5 milioni di persone che ogni anno provano a vivere una settimana a tv spenta e conoscere organismi e attività di quanti combattono la videodipendenza o cercano di difendersi dal suo assalto. Occhio al sito: Www.mestiered iscrivere.com “Su Internet sei veramente ciò che scrivi. Sono le parole che viaggiano in bit. Che parlano di te e ti rappresentano”. Questo è il messaggio di Luisa Carrada, autrice del libro Scrivere per Internet (Editore Lupetti, pp.143, e 9,30), un testo divulgativo che affronta in maniera efficace e competente un ambito emergente e tutto particolare dell’arte di scrivere, quello per Internet, dove i testi devono dialogare con immagini e suoni. Qualcuno ha affermato che scrivere su Internet è un “esperimento collettivo dove l’alfabetizzazione va di pari passo con la creazione dell’alfabeto”. Il testo della Carrada davvero razzola come predica, perché, a differenza di altre pubblicazioni, mette davvero in pratica gli insegnamenti che offre: pochi, semplici, ma efficaci esempi di scrittura, non solo sul web, che incorniciano un manuale pratico, umile nel rimandare con rispetto a www.eastgate.com, il sito considerato la “casa madre” degli scrittori ipertestuali. Il libro approfondisce solo alcuni degli innumerevoli e preziosi “appunti” di lavoro presentati nel sito www.mestierediscrivere. com. Simpatica la presentazione che l’autrice stessa fa del suo sito: “Questo è il sito che mi sarebbe piaciuto trovare su Internet per fare meglio il mio lavoro. E siccome non c’era, alla fine ho deciso di farlo io”. In esso possiamo trovare decine e decine di consigli preziosi. Il tutto alla luce di una sapiente e prioritaria attenzione, da parte dell’autrice: al contenuto della comunicazione.

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