A Cagliari la Coppa Quartieri

Un nuovo progetto interesserà la città sarda: «Dentro il quartiere… il “gioco” delle relazioni», per la promozione di un cittadinanza attiva e responsabile dei giovani liceali coinvolti nei percorsi di alternanza scuola-lavoro e nel torneo sportivo
Una veduta di Cagliari

Un nuovo progetto interesserà la città di Cagliari.  «Dentro il quartiere… il “gioco” delle relazioni» è il nome dell’iniziativa «che — dice suor Silvia Carboni della comunità alloggio per minori “Casa Emmaus” di Elmas (CA) — nasce dall’incrocio di alcuni “sogni” e desideri degli enti promotori del progetto, oltre noi anche la diocesi di Cagliari, la Fondazione Giulini e il Cagliari Calcio che a settembre, quasi “casualmente” hanno messo sullo stesso piatto, risorse e idee. È nel “gioco” delle relazioni tra gli enti promotori e successivamente con gli enti collaboratori (Fondazione padri Somaschi, Madonna della Strada, Fondazione Irrm, le parrocchie di San Tarcisio e Sant’Eusebio) nei diversi quartieri (Sant’Elia, Mulinu Becciu, Stampace-Marina, Barracca Manna-Santa Teresa, Is Mirrionis-San Michele), che è nata l’idea progettuale, di cui il titolo “Dentro il quartiere, il “gioco” delle relazioni”, ne descrive il senso».

Fulcro del progetto è il lavoro dentro il quartiere, dove i 5 enti individuati avranno il compito di trovare le altre realtà operanti all’interno del proprio quartiere e, insieme, promuovere e organizzare il torneo sportivo per i ragazzi e le ragazze, oltre al ciclo di seminari all’interno di ciascun quartiere, rivolti ai genitori, agli animatori di oratorio,  alla parrocchia e agli allenatori sportivi.

«Pensiamo — riprende ancora suor Silvia — che il punto di forza del progetto sia la presenza di una particolare categorie di risorsa umana: saranno nostri collaboratori speciali un gruppo di 60 studenti provenienti dal liceo classico Dettori, da quello delle Scienze umane Motzo di Quartu Sant’Elena, dal classico e scientifico Euclide di Selargius, impegnati nel progetto alternanza scuola-lavoro». La religiosa aggiunge che «per questi ragazzi è previsto un percorso di orientamento professionale e bilancio di competenze, colloqui individuali, una esperienza “on the job”, all’interno di ogni ente coinvolto nel progetto. Saranno loro il valore aggiunto di questo progetto, perché ogni ente nella realizzazione si avvarrà della collaborazione di questi ragazzi e di queste ragazze, che verranno sollecitati e sollecitate a mettere in gioco i propri talenti».

Il progetto prevede 4 macro azioni: la manifestazione sportiva «Coppa quartieri», promossa dalla fondazione Giulini che, due anni fa, ha voluto «trasferire» a Cagliari l’idea originaria del progetto «Coppa quartieri» nata a Milano dall’associazione «Quartieri tranquilli».

In ognuno dei 5 quartieri dovrà essere organizzato almeno un quadrangolare di calcetto, pallavolo e gara di atletica, a cui potranno iscriversi ragazzi e ragazze dagli 11 ai 16 anni.

La squadra vincitrice di ogni quartiere parteciperà alla fase finale prevista allo stadio Sant’Elia il 2 giugno, con una festa finale prima dell’abbattimento dell’impianto. Per la squadra vincitrice del torneo, oltre ai “classici” premi, è prevista l’organizzazione di una festa per il quartiere.

Nei cicli seminariali verranno affrontate diverse tematiche da altrettanti relatori di prestigio.

Il percorso di alternanza scuola-lavoro è suddiviso in tre fasi: attività di sensibilizzazione, attività di formazione (percorso di orientamento professionale e bilancio delle competenze) ed esperienza sul campo «on the job». L’azione ha l’obiettivo di rafforzare le «life skills», pre-requisiti base per l’accesso competente nel mondo del lavoro e di potenziare l’acquisizione di una cittadinanza attiva e responsabile.

Il Cagliari Calcio coordinerà gli incontri di sensibilizzazione su tematiche specifiche (calcio scommesse e ludopadie, conciliazione scuola-attività professionistica, superamento degli ostacoli) attraverso alcuni giocatori che interverranno in qualità di testimonial. Sarà l’occasione per i ragazzi e ragazze per confrontarsi con storie di vita «oltre le apparenze» e approfondire alcune tematiche.

La Chiesa cagliaritana è da sempre in prima linea sul versante dell’inclusione sociale. «Questo progetto — ha detto il vescovo di Cagliari, Arrigo Miglio  —  concretizza l’invito del Santo Padre che ci sollecita continuamente ad andare nelle periferie e a far crescere i giovani in umanità. Particolarmente significativa in questo progetto è la promozione di un cittadinanza attiva e responsabile dei giovani liceali coinvolti nei percorsi di alternanza scuola-lavoro. Un valore aggiunto di questa iniziativa è lo sport, esperienza carica di significati e fortemente educativa per i giovani».

 

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