Brevi Media

WEB

Grane digitali

 

Si annidano fra le maglie della Rete come tarli silenziosi, nell’ombra, indisturbati, ne demoliscono l’architettura, creano nodi e scavano voragini, mettendo a rischio la funzionalità del sistema. Sono i “virus” del cyberspazio, incubo notturno dei gendarmi del web. Per fronteggiarne la minaccia non bastano talvolta i più esperti controllori dei sistemi informatici, perché i virus della Rete operano lungo percorsi invisibili e sempre nuovi.

Ne sanno qualcosa i presidenti americano e russo, Barack Obama e Dimitri Medvedev, che di sicurezza del cyberspazio, tra l’altro, hanno parlato nel vertice del 7 luglio a Mosca. Ma la difesa del cyberspazio non è interesse solo delle grandi potenze, piuttosto riguarda tutti gli utenti del web, che molto hanno da perdere da un attacco mirato alla propria nicchia digitale.

A rischio è chiaramente il conto in banca ma più in generale lo sono tutte le operazioni a carattere privato, dalla gestione della posta elettronica alla consuetudine degli acquisti online, dalla frequentazione delle web community alla navigazione in Internet. Gli “spioni” della Rete osservano ogni nostro movimento per trarne informazioni su interessi, gusti e orientamenti politici, ed elaborare un profilo su cui tarare ad esempio l’invio di proposte commerciali. Tutto ciò grazie all’utilizzo di programmi-hacker che mappano le operazioni online, ma soprattutto attraverso il furto, sempre più diffuso, delle password.

Dagli Usa una ricerca dimostra quanto sia semplice scovare le password altrui. Avete presente la domanda che vi consente di recuperare la password smarrita? Beh, lo studio dimostra che nel 20 per cento dei casi un qualsiasi utente potrebbe scovarla ed entrare a sbirciare fra le vostre mail. Un sistema banale, ma ve ne sono di più sofisticati. Come quello che usa procedure che scansionano velocemente tutte le possibili combinazioni di lettere, numeri e simboli fino a trovare la chiave di accesso: per scoprire una password composta da sette caratteri e un numero bastano 29 minuti, mentre servono sei mesi per trovarne una più lunga e con caratteri alfanumerici. Esiste poi una classifica delle password più usate e facili da rintracciare che vede in cima strisce numeriche come 1234567 o parole come “password” e “administrator”. 

Ma come difendere allora la nostra password dai tanti cyber-Lupin? Gli esperti consigliano anzitutto di scegliere una password di almeno 8 caratteri, con numeri, lettere e simboli, evitare parole presenti nei dizionari come pure i nomi o le date di nascita dei propri familiari. Per proteggerla basta poi aver cura di non digitarla di fronte ad altri e non trascriverla su carta, né memorizzarla sul pc. E, infine, di cambiarla spesso.

Se poi a spiare le vostre operazioni non sono i ladri del web ma i vostri colleghi, allora non perdetevi d’animo: a renderli innocui ci pensa “Private eye”, un software che riconosce il movimento oculare e offusca lo schermo quando il proprietario interrompe la lettura spostando gli occhi. Navigate tranquilli dunque, il pericolo spionaggio è disinnescato.

 

CELLULARI

Caricabatteria universale

Facilita la vita al cliente, con un occhio all’ambiente: è il caricabatteria universale per cellulari. La proposta viene dalla Commissione Ue per l’industria ed è stata siglata dai maggiori produttori di telefonia. Sarà disponibile entro il 2010.

 

COMPUTER

Torna il Commodore 64

Allo studio una versione del primo storico pc da caricare come software sugli smartphone.

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