Austria: Fayman lascia

I motivi delle dimissioni del cancelliere. Non si aprono prospettive incoraggianti
Fayman

Werner Faymann, cancelliere dell’Austria, s’è dimesso nello stesso stile con cui ha governato: senza avvertire nessuno e senza prospettive per il futuro. Dopo la pesante sconfitta del candidato dei socialdemocratici (SPÖ) nel primo turno elettorale per eleggere il  nuovo presidente austriaco sono cresciute le critiche verso il cancelliere e presidente della SPÖ. Dimissioni che, comunque, prima o poi, bisognava aspettarsi. Ma il momento in cui è avvenuto ha sorpreso tutti, anche il suo partito.

Adesso i due partiti al governo, la SPÖ – e forse ancora di più la ÖVP, cioè i democristiani – si trovano in una forte crisi. Insieme hanno governato il Paese per decenni in una grande coalizione alla quale non c’era alternativa. Convinti della propria indispensabilità hanno perso sempre di più il contatto con la gente e i loro problemi reali. L’effetto è stato aprire un varco alla FPÖ (liberali di destra), partito che raccoglie il voto di protesta e il malcontento generale. Non si tratta, però, di una vera apertura e tendenza verso la destra.

Faymann lascia alle sue spalle un partito sconcertato, senza profilo, senza prospettive che non rappresenta più – come una volta – la maggioranza degli operai e delle persone semplici. La SPÖ si potrebbe riprendere solo dopo un lungo periodo di purificazione all’ opposizione. Ma pensare che questo potrebbe significare un governo con la FPÖ e le sue tendenze anti-europee, non è una prospettiva incoraggiante.

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