A bocca aperta

di 12 anni è stata fatta diagnosi di malocclusione dentaria. Il medico-ortodontista a cui il pediatra mi ha inviato mi ha spiegato che il ragazzo dovrà portare per circa due anni un apparecchio di correzione. La spesa preventivata mi mette però in difficoltà perché ammonta ad almeno 3- 4000 euro, senza contare che Giovanni ha iniziato a piangere, opponendosi decisamente all’idea. Oggi vedo che la maggior parte degli adolescenti utilizza questi presidi ortodontici, ma ai miei tempi (30 anni fa!) quasi nessuno li usava: sono realmente indispensabili o tutto ciò è più che altro una moda? Posso fare a meno di questo intervento ?. Giovanni – Pisa La mal-occlusione dentaria o cattiva occlusione è la condizione in cui vi sono anomalia di posizione e di sviluppo di denti, mandibola o mascella. La branca della medicina che si occupa di ripristinare il corretto allineamento dei denti, è chiamata Ortodonzia, e sempre più il mondo scientifico sta confermando l’utilità dei trattamenti ortodontici. La corretta occlusione dentaria ha infatti come conseguenza una buona estetica del viso e soprattutto permette di realizzare una funzione masticatoria efficiente, elemento indispensabile per la buona salute non solo dei denti e delle gengive ma dell’intero sistema muscolo-scheletrico di viso e collo. Il trattamento delle malocclusioni varia, a seconda dei problemi che le determinano, sia nel tipo di intervento che nell’età in cui va iniziato. Il problema dei costi è generale ed il più delle volte senza soluzione perché quasi mai il trattamento viene rimborsato da un Servizio sanitario nazionale ingiusto ed anche miope, perché non comprende come, anche in questo campo, prevenire sia più vantaggioso che poi curare! In tutti i casi è un trattamento lungo qualche anno, che generalmente si realizza in un’epoca della vita (la preadolescenza e l’adolescenza) in cui l’aspetto estetico è percepito di fondamentale importanza per sentirsi accettato dal gruppo dei coetanei e confermare la propria autostima e il senso di adeguatezza all’ambiente e al gruppo. Il coinvolgimento del ragazzo deve esservi fin dall’inizio e bisognerà che lui condivida i punti nodali della terapia: per quale motivo, quali sono gli obiettivi e per quanto tempo. Come convincere il ragazzo? Il rispetto vero, che vuol dire avere considerazione delle sue obiezioni ed investire tempo nello spiegare la situazione, la disponibilità ad ascoltare cercando di cogliere i sentimenti e le preoccupazioni al di là delle parole dette (o non dette!), l’esporre con sincerità i propri sentimenti e preoccupazioni: ecco alcuni sentieri . Rimane che si dovrà usare la macchinetta dei denti per molto tempo, e non raramente può accadere che il ragazzo abitualmente la dimentichi nella custodia. L’apparecchio ortodontico diviene allora per la famiglia causa di litigi e di incomprensioni, facendo sbocciare frasi del tipo: Dopo tutti i soldi che ho speso tu non lo usi e ti stai rovinando la bocca! Sei un ingrato, un incosciente, ecc…; ovvero: Io non lo uso e basta, sono solo fatti miei, voi non mi capite e con voi non parlo…. Anche in questo caso risulta efficace il sentiero dell’ascolto, in cui diviene prioritario per il genitore il desiderio di incontrare il figlio: è prima di tutto una persona e la relazione-conlui rimane più importante di qualsiasi apparecchio o divergenza di opinioni. Se lo avrò accolto, se lui si sarà sentito accettato incondizionatamente come persona indipendentemente dal fatto che vi siano scelte che non condivido, allora potrò dire con franchezza i miei sentimenti e le mie convinzioni, ma non mi verrà più di insultarlo (come avrei fatto sulla spinta della delusione e della rabbia!), mentre lui recepirà queste mie osservazioni come un dono e non come una violenza, anche se rimarrà della sua idea.

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