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Sinergie trasformative per un’educazione globale inclusiva

di Alba Cobos Medina

- Fonte: Città Nuova

Le ong InteRed (Spagna), CESIE (Italia) e Südwind (Austria), con il finanziamento del programma Erasmus+ dell’Unione europea, svilupperanno nel 2022 la seconda e la terza fase del progetto Metodi Educativi Trasformativi per l’Inclusione Sociale e la Cittadinanza Globale (TEMSIC), che mira anche a combattere l’abbandono scolastico.

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse

L’Unesco sostiene che l’inclusione nell’ambito dell’educazione non sia solo un imperativo economico, ma anche morale. La prova della importanza è l’obiettivo più sostenibile, il quarto, dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite: istruzione di qualità. Questo punto sottolinea che gli stati membri dovrebbero «assicurare una educazione di qualità inclusiva ed equa e promuovere  opportunità di apprendimento permanente per tutti».

È in questo contesto che è nato il progetto TEMSIC, che, come spiegato nel suo sito ufficiale, cerca di «promuovere il ruolo trasformatore dei centri educativi», favorendo l’inclusione educativa degli studenti «nelle situazioni più vulnerabili». Questa iniziativa transnazionale mira anche a promuovere la collaborazione tra le istituzioni educative e a creare reti che «valorizzino l’interdipendenza e rafforzino la costruzione di una cittadinanza globale» che sia «critica, responsabile e attiva nella difesa dell’uguaglianza, del dialogo interculturale, della lotta contro la discriminazione e della distruzione ambientale».

L’obiettivo è che le scuole si relazionino oltre le loro aule, con la realtà globale e nella ricerca del bene comune. Come si legge nel documento ufficiale dell’iniziativa, essa è rivolta a insegnanti e studenti delle scuole materne, primarie, secondarie e di formazione professionale in Spagna, Italia e Austria. Da un lato, mira a rafforzare le capacità del personale docente, con la loro formazione in «metodi educativi innovativi e trasformativi» e attraverso l’uso di risorse adeguate alle esigenze degli studenti. D’altra parte, si rivolge al corpo studentesco, con l’obiettivo di migliorare le loro «conoscenze, abilità e attitudini, sia individualmente che collettivamente» con giochi incentrati sulla cooperazione. Tutte le azioni sono realizzate al fine di promuovere l’inclusione sociale nella dimensione della cittadinanza globale.

Come indicato dalle entità organizzatrici, l’uso di metodologie “attive, innovative, olistiche e collaborative” significa allontanarsi da una focalizzazione sul contenuto e favorire invece lo sviluppo e il rafforzamento delle competenze. Questo implica mettere lo studente al centro del processo di insegnamento-apprendimento, il che favorisce anche la prevenzione dell’abbandono scolastico, un’altra delle sfide di questo progetto. Va notato che la natura collaborativa di questa iniziativa non è presente solo nel modo di lavorare con gli studenti, ma determina anche la metodologia seguita per la creazione delle risorse educative, elaborate in modo cooperativo dalle istituzioni partecipanti.

Il progetto si compone di tre fasi. La prima, iniziata nel 2021, prevedeva la progettazione e la creazione di risorse: guide e giochi. La seconda, che si svilupperà nella prima metà del 2022, prevede l’implementazione di questi giochi cooperativi nei centri educativi di Italia, Spagna e Austria. La terza, anch’essa da sviluppare nel corso del 2022, riguarda la diffusione e la socializzazione sia delle risorse create che dei risultati ottenuti dopo la loro attuazione nelle scuole. La diffusione è rivolta agli insegnanti e alle «autorità educative locali, nazionali e regionali» con competenze nell’educazione inclusiva e nell’educazione allo sviluppo sostenibile e alla cittadinanza globale.

Lo sviluppo di tali iniziative per promuovere un’educazione globale inclusiva e solidale è particolarmente importante nel contesto attuale. Il Rapporto di monitoraggio globale dell’educazione 2020 dell’UNESCO sottolinea che «la resistenza a soddisfare i bisogni di tutti gli studenti è una minaccia reale al raggiungimento degli obiettivi globali dell’istruzione». Se è vero che molti Paesi hanno «ampliato la loro visione dell’inclusione e posto la diversità al centro dei loro sistemi», l’istituzione nota che «l’attuazione di leggi e politiche ben intenzionate spesso vacilla». Inoltre, afferma che le disuguaglianze esistenti in questo settore sono state esacerbate dal COVID-19.

Per le associazioni che hanno creato il TEMSIC, la pandemia ha dimostrato che stiamo affrontando «sfide globali che richiedono solidarietà planetaria». Così, questa crisi non solo ha aggravato le disuguaglianze preesistenti, ma anche «la violazione dei diritti fondamentali di gran parte della popolazione, il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità, tra gli altri problemi e ingiustizie sociali, economiche e ambientali che colpiscono l’intero pianeta a livello globale e locale», come spiegato nel loro dossier di progetto.

Inoltre, le ong partecipanti, basandosi sulla pubblicazione di Eurydice L’educazione alla cittadinanza a scuola in Europa, ritengono che lo sviluppo della cittadinanza globale sia essenziale per superare le varie sfide che l’Europa deve affrontare oggi, come «i problemi socio-economici, l’estremismo violento e la mancanza di fiducia nei processi democratici». Sfide che la crisi del COVID-19 ha anche intensificato, spiegano le istituzioni fondatrici del TEMSIC.

Questo progetto ha anche preso in considerazione il quadro di valutazione PISA (Programma per la valutazione internazionale dell’allievo dell’OCSE), che definisce la competenza globale come «la capacità di analizzare questioni globali e interculturali, di valutare prospettive diverse nel rispetto dei diritti umani, di interagire con persone di culture diverse e di agire per il bene comune e lo sviluppo sostenibile», spiegano le istituzioni organizzatrici. Per questo il progetto TEMSIC considera essenziale promuovere una cittadinanza attiva con una coscienza critica della realtà globale, collegandola al livello locale e mettendo in discussione il modello attuale “ingiusto e insostenibile”, al fine di trasformarlo e far fronte a tutte queste sfide globali.

Sinergias transformadoras para una educación global e inclusiva

Las ONG InteRed (España), CESIE (Italia) y Südwind (Austria), con la financiación del Programa Erasmus+ de la Unión Europea desarrollarán en 2022 la segunda y tercera fase del proyecto Métodos Educativos Transformadores para la Inclusión Social y la Ciudadanía Global (TEMSIC), que busca además luchar contra el abandono escolar.

La Unesco sostiene que la inclusion en el ambito educativo no es unicamente un imperativo economico, sino tambien moral. Prueba de su importancia es el Objectivo de Desarollo Sostenibile numero 4 de la Agenda 23 de la Organizacion de las Naciones Unidas: Educacion de calidad. Este punto reza que los estados miembros deberan “garantizar una educacion inclusiva, equitativa y de calidad y romover ootunidades de aprendizaje durante toda la vida ara todos”.

Es en este contexto nace el proyecto TEMSIC, que, según explica en su página web oficial, busca “impulsar el papel transformador de los centros educativos”, fomentando la inclusión educativa del alumnado “en mayor situación de vulnerabilidad”. Esta iniciativa, de carácter trasnacional, pretende además promover la colaboración entre las instituciones educativas y crear redes que “pongan en valor la interdependencia y refuercen la construcción de una ciudadanía global” que sea “crítica, responsable y activa en la defensa de la igualdad, el diálogo intercultural, la lucha contra la discriminación y la destrucción ambiental”.

Para ello, se busca que los centros educativos se relacionen más allá de sus aulas, con la realidad global y en la búsqueda del bien común. Tal como aborda el documento oficial de la iniciativa, está dirigida a profesorado y estudiantado de centros educativos de educación infantil, Primaria, Secundaria (ESO y Bachillerato) y Formación Profesional de España, Italia y Austria. Por un lado, pretende el fortalecimiento de las capacidades del cuerpo docente, con su formación en “métodos educativos innovadores y transformadores” y a través del uso de recursos adaptados a las necesidades del alumnado. Por otro, se dirige al cuerpo estudiantil, con el fin de mejorar sus “conocimientos, habilidades y actitudes, tanto individuales como colectivas” con juegos centrados en la cooperación. Todas las acciones son realizadas con el fin de fomentar la inclusión social desde la dimensión de la ciudadanía global.

Como indican desde las entidades organizadoras, el uso de metodologías “activas, innovadoras, holísticas y colaborativas” supone dejar de lado el enfoque en contenidos y, en su lugar, favorecer un desarrollo y fortalecimiento de competencias. Esto implica situar al estudiante en el centro del proceso de enseñanza-aprendizaje, lo que favorece también la prevención del abandono escolar, otro de los retos de este proyecto. Cabe destacar que el carácter colaborativo de esta iniciativa no solo está presente en la forma de trabajar con el alumnado, sino que también determina la metodología que se ha seguido para la creación de los recursos educativos, realizados de forma cooperativa por las instituciones participantes.

El proyecto está compuesto por tres etapas. La primera, que empezó en el año 2021, supuso el diseño y la creación de recursos: guías y juegos. La segunda, que se llevará a cabo el primer semestre de 2022, consiste en la puesta en marcha de estos juegos cooperativos en centros educativos de Italia, España y Austria. La tercera, también desarrollada durante el 2022, conlleva la difusión y socialización tanto de los recursos creados como de los resultados que se han obtenido tras su puesta en marcha en los centros educativos. Una difusión dirigida al profesorado y a las “autoridades educativas locales, nacionales y regionales” que tengan competencias en educación inclusiva y educación para el desarrollo sostenible y la ciudadanía global.

El desarrollo de este tipo de iniciativas para fomentar una educación global e inclusiva es especialmente importante en el contexto actual. En el Informe de Seguimiento y Educación en el Mundo 2020 de la UNESCO se señala que “la resistencia a atender las necesidades de todos los educandos es una verdadera amenaza para el logro de los objetivos mundiales de educación”. Si bien es cierto que muchos países han ampliado “su visión de la inclusión y otorgado a la diversidad un lugar central en sus sistemas”, la institución señala que “la aplicación de leyes y políticas bienintencionadas suele flaquear”. Además, se apunta, las desigualdades existentes en esta área se han visto exacerbadas con el COVID-19.

Por su parte, para las asociaciones creadoras del TEMSIC, la pandemia ha mostrado que nos enfrentamos a “retos globales que requieren de la solidaridad planetaria”. Así, esta crisis no solo ha agravado las desigualdades preexistentes, sino también “la vulneración de derechos fundamentales de gran parte de la población, el cambio climático y la pérdida de biodiversidad entre otras problemáticas e injusticias sociales, económicas y medioambientales que afectan a todo el planeta de manera global y local”, tal como explican en su dossier de proyecto.

Asimismo, las ONG participantes, basándose en la publicación de Eurydice La educación para la ciudadanía en el contexto escolar europeo, señalan que el desarrollo de una ciudadanía global es fundamental a la hora de enfrentarse a los distintos desafíos que se encuentra Europa en la actualidad, como son los “problemas socioeconómicos, el extremismo violento y la falta de confianza en los procesos democráticos”. Retos, explican las instituciones creadoras del TEMSIC, que la crisis del COVID-19 también ha intensificado.

También para realizar este proyecto se ha tenido en cuenta el marco de evaluación de PISA (Programa para la Evaluación Internacional de Alumnos de la OCDE) que define la competencia global como “la capacidad de analizar asuntos globales e interculturales, valorar distintas perspectivas desde el respeto por los derechos humanos, interrelacionarse con personas de diferentes culturas y emprender acciones por el bien común y el desarrollo sostenible”, explican las instituciones organizadoras. Es por esto que el proyecto TEMSIC considera fundamental fomentar una ciudadanía activa con conciencia crítica sobre la realidad global, que vincule esta con el ámbito local y que cuestione el “injusto e insostenible” modelo actual, con el fin de transformarlo y hacer frente a todos estos retos globales.

 

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