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Nuova Umanità - N. 253 (2025/03)

Vie di pace

Il numero 253 di Nuova Umanità affronta le sfide del nostro tempo con contributi su pace, dialogo interreligioso, beni relazionali, finanza etica e pensiero cristiano. Tra i temi, la figura di Abramo come via di unità, il valore politico del Vangelo e l’attualità del carisma dell’unità di Chiara Lubich.

Copertina Nuova Umanità numero 253

Il numero 253 di Nuova Umanità propone un percorso ricco e articolato attraverso temi che intrecciano fede, cultura e società. L’editoriale di Alberto Lo Presti, “Si vis pacem, vive unitatem”, invita a ripensare la pace come frutto di una scelta radicale di unità, mentre Lina Morcos, in “Abramo, via di dialogo nel Medio Oriente”, propone la figura del patriarca come ponte tra popoli e religioni in un contesto internazionale segnato dai conflitti.

Sul piano economico, Benedetto Gui racconta in “L’ingresso dei beni relazionali” la genesi di un concetto che ha dato nuova linfa al pensiero sociale, mentre Giulia Gioeli, in “Genesi dei Monti Frumentari”, ripercorre l’esperienza del mutualismo contadino come radice della finanza etica.

In “Crisi del pensare e risorse del cristianesimoRaul Buffo riflette sulla necessità di un pensiero capace di accoglienza e reciprocità, mentre, con “Gesù Abbandonato”, viene ripreso uno dei temi prediletti di Giuseppe Maria Zanghì, nella prospettiva di Chiara Lubich quale chiave di lettura della parabola culturale dell’Occidente. Allo stesso tempo Philippe Van den Heede, in “Gesù, una sfida per la politica”, indaga la portata pubblica del messaggio evangelico.

Un taglio storico e spirituale emerge da “Essere figlio di Agostino” di Fabio Ciardi, che esplora i legami tra sant’Agostino, figure contemporanee e Chiara Lubich. Sul fronte ecumenico, Callan Slipper con “Chi potrà separarci?” sottolinea la speranza di una riconciliazione tra le Chiese.

Alla fonte dell’ottimismo con don Silvano Cola”, a cura di Antonella Deponte, recupera un testo di grande attualità di don Silvano Cola, collaboratore di Chiara Lubich, sul ruolo del sacerdozio e sulle sfide della società contemporanea. Infine, Piero Coda offre in “L’Ambasciata di unità fra Athenagoras e Chiara Lubich” un prezioso documento che illumina un passaggio cruciale del dialogo ecumenico.

Un mosaico di riflessioni che, tra storia, teologia, economia e attualità, apre prospettive nuove e radicate allo stesso tempo. Una lettura utile per chi desidera approfondire le grandi questioni del nostro tempo con uno sguardo aperto e radicato.

Buona lettura!

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