Uni-diversità – Sulle vie del dialogo è il tema centrale del numero 28 di Ekklesía, che porta il lettore nel cuore del movimento ecumenico contemporaneo. In questo numero si raccolgono esperienze, riflessioni e testimonianze che mettono in luce la bellezza di un cammino fatto di differenze riconciliate. In un anno segnato da anniversari importanti, come i 1700 anni dal Concilio di Nicea, la rivista invita a riscoprire l’unità come dono e compito per le Chiese di oggi.
Hubertus Blaumeiser e Heike Vesper firmano l’editoriale, raccontando l’atmosfera viva del Convegno ecumenico “Called to Hope”, dove 20 Chiese cristiane e 40 nazioni hanno condiviso quattro giorni di confronto e fraternità a Castel Gandolfo. L’immagine che emerge è quella di un popolo multicolore che sa riconoscersi non per affinità, ma per apertura e accoglienza reciproca, segno profetico di un mondo riconciliato.
Il numero offre anche pagine di grande spessore teologico e spirituale. Jesús Morán insieme a Callan Slipper approfondiscono le radici spirituali del dialogo come dono che rigenera la Chiesa. Inoltre, Margaret Karram porta la sua voce come presidente del Movimento dei Focolari, sottolineando la responsabilità concreta delle comunità cristiane nel custodire e alimentare l’unità.
Nella sezione dedicata agli scenari internazionali, spiccano le testimonianze di Derio Olivero e Karen Petersen Finch, che riflettono sul cammino sinodale e sul contributo del documento finale del Sinodo all’ecumenismo. Dal Brasile al Burundi, dall’Egitto alle Filippine, le esperienze raccontate da autori come Mayara Pazeto o M. Goretti Nkenguburundi mostrano come il dialogo ecumenico nasca spesso dal basso, in contesti di conflitto o di quotidiana convivenza.
Non mancano gli approfondimenti storici: Martin Hoegger e Enno Dijkema guidano il lettore alla riscoperta del significato del Concilio di Nicea e delle tappe del dialogo moderno, fino al Global Christian Forum e alle celebrazioni previste per il 2033, centenario dell’ecumenismo contemporaneo. Inoltre, il ricordo dell’abbraccio tra Athenagoras e Chiara Lubich diventa segno concreto di una storia che continua a ispirare.
Voci provenienti da ogni continente completano il quadro: Joan Patricia Back, Anton Konečný, Vida Rus, Eddy Juárez e Sandra Ferreira Ribeiro raccontano esperienze di frontiera dove il dialogo tra Chiese diventa occasione di pace, riconciliazione e crescita sociale.
Ekklesía si conferma ancora una volta come rivista capace di intrecciare pensiero teologico, testimonianza e attualità ecclesiale, offrendo chiavi di lettura che stimolano e incoraggiano ad agire. Un laboratorio vivo per chi desidera una Chiesa aperta, plurale e in cammino sulle vie del dialogo. Buona lettura!