Tecnologia, coronavirus e futuro dell’uomo

A causa delle restrizioni della pandemia da coronavirus, si moltiplicano le iniziative e i convegni online, disponibili per tutti. Anche in campi apparentemente di nicchia come l’Intelligenza Artificiale. Le proposte dell’Università Salesiana.
Un robot serve i clienti in un supermarket. (AP Photo/Martin Meissner)

Nonostante la pandemia da coronavirus, tanti continuano il loro lavoro, solo spostandolo online. In Rete, infatti, da qualche settimana è tutto un pullulare di iniziative, seminari, webinar, convegni di alto valore professionale. Ce ne sono per tutti i gusti. Chi lamentava un’overdose di digitale è servito con gli interessi. Il bello di tutto questo è che anche nel mondo online la competenza si è presa la rivincita, bilanciando, finalmente, il troppo ciarpame e il rumore di fondo degli incompetenti che infestano i social.

Faccio un solo esempio per tutti: i professori della Normale di Pisa hanno scoperto che possono entrare in tante aule italiane, semplicemente definendo una serie di accordi con le scuole secondarie che lo desiderano, una specie di abbonamento gratuito che permette agli studenti di fruire di prestigiose lezioni virtuali appositamente pensate e preparate per loro.

Evidentemente ci voleva il virus per “costringere” anche i meno giovani a mettersi in moto per sfruttare tutte le potenzialità di questo mezzo. Non che anche prima non ci fossero tante iniziative in questo senso, ma erano più di nicchia, più riservate a cerchie di specialisti. Ora tutto è cambiato, gli utenti destinatari delle trasmissioni sono cittadini a largo raggio, di istruzione varia, di tutti i gusti, le età e le passioni. È un passaggio obbligato, perché il coronavirus non se ne andrà tanto presto: almeno per un altro anno sarà al centro delle nostre vite. Tanto vale adeguarsi.

Anche la Chiesa cattolica ha dovuto trovare il suo stile nella Rete. C’era in effetti qualche dubbio che lo sapesse fare, ma necessità fa virtù. Ha iniziato papa Francesco, senza paura di mostrarsi in preghiera a Pasqua davanti a una piazza san Pietro vuota. Ha continuato sempre il pontefice, permettendo la trasmissione della sua messa mattutina a santa Marta, un privilegio speciale per questi giorni di chiese chiuse o vietate. Una messa seguita subito su TV2000 da milioni di persone, tanto che altre emittenti si sono affrettate a ritrasmetterla. Seguendo l’esempio dio papa Francesco, tante parrocchie, movimenti, comunità religiose (anche di clausura) hanno preso coraggio e si sono buttate. Con risultati vari, ma efficaci.

Come dicevo all’inizio, però, la novità di questi tempi sono soprattutto le trasmissioni professionali in rete. Ne è un esempio la seconda puntata dell’indagine che l’Università Pontificia Salesiana dedica alle novità e ai rischi dell’Intelligenza Artificiale (AI). La prima occasione era stata il convegno nel 2019 sul tema: “AI e computer quantici: a che punto siamo?“. Un convegno che ha fatto il punto sulle applicazioni di queste tecnologie nel nostro quotidiano, con la partecipazione di comunicatori, aziende, enti pubblici, educatori, formatori, studenti e comuni cittadini.

Sembra un argomento di nicchia riservato a pochi specialisti, ma non è così, visto che queste tecnologie stanno cambiando la nostra vita. Tecnologie che non sono un problema in se stesse, ma in quanto espressione della logica rapace di chi le controlla: «Gli imperativi economici propri del capitalismo della sorveglianza sono i burattinai nascosti dietro le quinte che dirigono le macchine e le mettono in azione» (Shoshana Zuboff Il capitalismo della sorveglianza – Luiss). È il mercato delle previsioni comportamentali, che raccoglie dati sulle nostre personalità, sulle nostre voci, sulle nostre emozioni, per trasformarle in soldi, prevedendo e modificando i nostri comportamenti per spingerci ad acquistare o votare secondo interessi precisi.

Bene ha fatto quindi, a febbraio, la Chiesa cattolica a mettersi alla testa della riflessione e dell’azione su questo argomento, con la grande iniziativa internazionale della Pontificia Accademia della Vita, che ha riunito aziende di punta nella ricerca tecnologica per firmare un documento (Call for an AI Ethics) che impegna tutti gli operatori in questo campo ad un approccio etico all’Intelligenza Artificiale.

Rispondendo a questo appello, l’Università Salesiana propone un prossimo appuntamento sul tema, con focus su “AI: per una governance umana. Prospettive educative e sociali” (25-26 settembre 2020). L’obiettivo è sempre quello di far dialogare l’approccio scientifico tecnologico con quello umanistico. Per questo saranno presenti relatori di aree disciplinari diverse: filosofia, ingegneria, teologia, informatica, psicologia, management, sociologia, programmazione informatica. Un aspetto interessante è che l’evento sarà fruibile contemporaneamente sia con presenza in loco (sempre se possibile per motivi di emergenza sanitaria), sia tramite rete. Il sito che lancia l’evento è anche ricco di materiali consultabili, per un sapere condiviso sul tema dell’Intelligenza Artificiale.

Tante novità. La rete ci chiama a coinvolgerci in prima persona. Prima o poi, comunque, usciremo di casa, la fase 2 dell’emergenza coronavirus terminerà e allora ritroveremo con maggior gusto la voglia di incontrarci di persona, guardarci negli occhi senza mascherine, abbracciarsi. In altre parole, in questi mesi ognuno di noi è forse diventato un po’ bilingue. Ora sappiamo muoverci meglio, sia nel digitale che nel reale.

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