Violenza in tv

«Che legame c’è tra la violenza vista in tv e la percezione del mondo nei bambini?». Ivan
Ragazzi che guardano la TV

A livello generale, abbiamo ancora poche indicazioni sulle complesse relazioni tra violenza televisiva e sviluppo della visione del mondo nei bambini. I ricercatori ci dicono che variabili importanti sono il grado di realismo della violenza vista in tv e l’ambiente in cui crescono i più piccoli.

 

Infatti i bambini interpretano diversamente la violenza televisiva in funzione della sua natura realistica. Per esempio, sono più critici verso la violenza degli spettacoli sportivi (situazioni reali) che verso la violenza delle fiction (situazioni immaginarie). E appaiono disinteressati ai telegiornali, non solo perché li trovano noiosi, ma anche perché presentano una violenza realistica e inquietante.

 

Uno studio sul ruolo della violenza presentata in tv nella vita di cinquemila dodicenni di svariati Paesi del mondo, ha dimostrato che nonostante le molteplici differenze culturali, le conseguenze della violenza proposta dai media sono legate all’ambiente sociale in cui crescono i bambini. Per esempio, i messaggi violenti rinforzano le esperienze di vita dei bambini che vivono in zone di guerra o aree ad alto tasso di criminalità. Pur dimostrando una percezione simile, i bambini che vivono in ambienti non violenti lo fanno in misura minore. In base ai risultati delle ricerche effettuate finora, anche se limitate, è possibile concludere che i media tendono a consolidare l’idea di normalità del comportamento violento con il grave rischio di desensibilizzare piccoli e grandi telespettatori rispetto al dolore e alla sofferenza di altri esseri umani.

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