Viaggi in America

Ho visitato molte nazioni – ha commentato Chiara Lubich nel 1964, durante la sua prima visita a New York -, ma questa mi sembra particolarmente adatta allo spirito del movimento, per la sua grande multietnicità e per la sua grande semplicità. Nei suoi sette viaggi negli Stati Uniti Chiara ha avuto delle intuizioni sul Paese, ed ha compreso come, se non si fosse chiuso su sé stesso, avrebbe potuto offrire al mondo un modello di unità. Mentre la comunità del nascente Movimento dei focolari cresceva a New York, Toronto, Chicago e Boston, Chiara, nel suo terzo viaggio del 1966, così scriveva nel diario: Non c’è via migliore nel costruire una vera pace che non portando Gesù, che è la pace del mondo. Sharry Silvi, una delle focolarine del gruppo che per primo arrivò negli Stati Uniti, così ricorda la visita di Chiara del 1968 a New York: Stavo tornando a casa dopo aver fatto la spesa ed ho visto Chiara camminare velocemente sulla Second Avenue, quasi persa nella folla che si muoveva veloce. Ad un certo punto, gira l’angolo e sparisce dentro la Chiesa di San Giovanni, la Chiesa dei martiri. Chiara poi descrisse quell’esperienza: Ho pensato al cuore di Gesù, che adoro nell’Eucaristia e in Paradiso, dove sta sempre con accanto il cuore di Maria… Ho intuito: cuore chiama cuore. Cuore per cuore è dunque la parola d’ordine della mia vita d’oggi e sempre, finché Dio vorrà. Chiara nel 1990 visitò per la prima volta la Mariapoli Luminosa, che era stata inaugurata quattro anni prima, a Hyde Park, 100 chilometri a nord di New York. A Luminosa – disse in quell’occasione – convivono diverse etnie, religioni e razze del Nord America e sarà l’esempio di un’umanità rinnovata, dove l’unità è diventata una realtà. Il 18 maggio 1997 fu una data storica. Per la prima volta una donna, bianca e cristiana, si rivolge a 3 mila musulmani della moschea Malcom Shabazz di Harlem. Il suo discorso è tutto basato sull’arte di amare, fondata sul Vangelo, anche se include molti riferimenti al Corano. Ero presente anch’io nella moschea di Harlem, ed è difficile descrivere la novità e la gioia di questo evento. Tornando a casa, in metropolitana, gente di diverse razze, culture e religioni parlavano insieme dell’accaduto in un clima di grande fratellanza. L’ultima visita è del 2000. Il 12 novembre, 6 mila persone partecipano ad un incontro organizzato dall’American Muslim Society coi Focolari. Il nostro amore – disse profeticamente Chiara – serve a realizzare l’unità, come oggi è tra noi musulmani e cristiani. Qualche giorno più tardi Chiara osservò: I gruppi e le razze presenti in questo Paese sono illimitati, sono però spesso chiusi in sé stessi e divisi. Ho la certezza che il nostro ideale può fare di tutte queste etnie un sol popolo.

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