Verso il Conclave

Il motu proprio, pubblicato ieri, detta le norme dell'assise cardinalizia che eleggerà il nuovo pontefice. Il primo marzo partiranno le lettere ufficiali di convocazione. Benedetto XVI resterà papa emerito.
Cardinali nominati a novembre 2012 da Benedetto XVI.

Il testo è di difficile lettura vista la sua natura prettamente giuridica. Ma vale forse la pena di leggerlo in questo periodo così inedito e quindi straordinario per la storia della Chiesa cattolica. È il motu proprio “Normas nonnullas”, che è stato presentato ieri in un’affollata sala stampa vaticana. Un testo particolarmente atteso perché detta le norme relative all’elezione del romano pontefice.

In realtà, oggi l’attenzione è tutta puntata su Benedetto XVI. Roma, la città eterna, il cuore della Chiesa, si appresta a vivere una delle giornate più emozionanti da quando il papa ha annunciato le sue dimissioni: quella dell’addio. Domani salirà sull’elicottero che lo porterà a Castel Gandolfo. È l’inizio di un ritiro nella preghiera che tutto il mondo augura sereno e lungo. Alle 20 del 28 febbraio, la Chiesa cattolica entra nel periodo di vacanza al soglio pontificio.

Gli occhi allora saranno puntati sul Conclave. Ecco perché il motu proprio era particolarmente atteso, ma la variazione più importante è quella che sancisce che il Conclave potrà essere anticipato: potrà cioè cominciare qualche giorno prima dello scadere dei quindici giorni dall'inizio della sede vacante codificati da Giovanni Paolo II nel 1996. A stabilirlo è stato Benedetto XVI, autore del motu proprio. Ma il punto più interessante è che a decidere una data anticipata dovrà essere tutto il collegio dei cardinali, segno evidente di una collegialità che si prende carico del futuro della Chiesa.

Intanto padre Federico Lombardi ha comunicato che il 1° marzo, il cardinale decano invierà ufficialmente le lettere di convocazione ai cardinali, primo atto della Sede vacante. È dunque prevedibile che le Congregazioni generali vengano convocate a partire da lunedì 4 marzo. Sarà in questa sede che i cardinali decideranno la data d’inizio del Conclave.

Saranno giorni di sospensione. E saranno giorni anche difficili. Dagli Stati Uniti al Belgio, i cardinali arrivano con alle spalle forti pressioni dall’esterno e storie di sofferenze molto dure da districare. La notizia che il cardinale Keith O’Brien della Scozia – al centro di una serie di denunce finite sulle pagine dei quotidiani britannici – non parteciperà al conclave, è stata per tanti una scossa.

Ma Benedetto XVI, con la sua scelta controcorrente e storica, ha lasciato in eredità l’insegnamento che a guidare la Chiesa non sono gli uomini. Che c’è un disegno più grande a cui guardare.

E allora non resta che seguire con attenzione quanto avverrà nei prossimi giorni fino al momento in cui il cardinale decano, a nome di tutto il Collegio degli elettori, chiederà al futuro papa designato: «Accetti la tua elezione canonica a sommo pontefice?». E appena ricevuto il consenso, gli chiederà: «Come vuoi essere chiamato?».  

Il Collegio dei cardinali, se sono tutti presenti, può anticipare la data d’inizio del Conclave rispetto ai 15 giorni dall’avvio della sede vacante. Inoltre ha la “facoltà” di protrarre la data d’inizio sino al ventesimo giorno, qualora se ne ravvisi la necessità. È la modifica più significativa contenuta nel motu proprio “Normas nonnullas”, che prevede variazioni delle norme relative all’elezione del romano pontefice, diffuso oggi. Ad illustrarne le modifiche è stato, nel briefing odierno, monsignor. Pierluigi Celata, vicecamerlengo.

La modifica in questione, stabilita da Benedetto XVI, è relativa al n. 35 della Costituzione apostolica “Universi Dominici Gregis”, emanata da Giovanni Paolo II il 22 febbraio 1996, che viene riformulato come segue: «Ordino che, dal momento in cui la Sede Apostolica sia legittimamente vacante, si attendano per quindici giorni interi gli assenti prima di iniziare il Conclave; lascio peraltro al Collegio dei Cardinali la facoltà di anticipare l’inizio del Conclave se consta della presenza di tutti i Cardinale elettori, come pure la facoltà di protrarre, se ci sono motivi gravi, l’inizio dell’elezione per alcuni altri giorni. Trascorsi però, al massimo, venti giorni dall’inizio della Sede Vacante, tutti i Cardinali elettori presenti sono tenuti a procedere all’elezione». La data del motu proprio di oggi porta la stessa data della “Universi Dominici Gregis”: 22 febbraio.

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