Vaccino antinfluenzale

Ogni volta che si verificano dei bruschi cambiamenti della temperatura, come è avvenuto a metà ottobre, i virus parainfluenzali provocano malattie delle prime vie respiratorie. Quest’anno il fenomeno ha messo a letto circa 300 mila italiani. Non si tratta però dell’influenza, infezione respiratoria acuta, di origine virale, molto contagiosa e trasmissibile per via aerea. Questa si distingue dalle altre per il suo andamento tipicamente stagionale che, in Italia, avviene tra dicembre e marzo. Nei confronti di questa infezione, generalmente più grave delle forme parainfluenzali, è consigliata la vaccinazione che stimola la produzione di anticorpi, in grado di contrastare gli attacchi del virus. È unanimemente riconosciuto che la prevenzione dell’influenza è la più importante misura di sanità pubblica, a condizione che sia generalizzata a tutta la popolazione: quando ciò avviene protegge nel 50-80 per cento dei casi. È anche noto che i maggiori diffusori del virus sono i bambini e gli adolescenti sani che lo esportano dalle scuole, o dai luoghi di lavoro in casa. Seguono gli operatori sanitari, gli impiegati dei ministeri, i lavoratori di grandi fabbriche, i militari, i religiosi che vivono in comunità. È così che l’influenza si trasmette ai nonni ultrasessantacinquenni. Ne deriva che gli anziani, i malati gravi spesso domiciliati dall’attuale sistema dei ricoveri ospedalieri, sono protetti nella misura in cui la vaccinazione riguarda la maggioranza della popolazione. Evitare la perdita di giornate di scuola o lavorative è inoltre un vantaggio economico per la società, in un momento d’evidente difficoltà economica. Si consideri che, l’influenza è al terzo posto, dopo l’Aids e la tubercolosi, tra le cause di mortalità per malattie infettive. Questa forma di prevenzione è consigliata a tutti, per prevenire le possibili complicazioni, ma specialmente ai soggetti con malattie croniche dell’apparato cardiovascolare, respiratorio, ai diabetici, ai malati oncologici. Poiché si tratta di persone che rischiano complicazioni molto gravi, lo Stato eroga per costoro il vaccino gratuitamente. La vaccinazione può essere effettuata nell’ambulatorio del proprio medico di base, o presso le Aziende sanitarie locali. Si consiglia di praticarla tra ottobre e metà novembre, perché occorrono almeno due settimane per avere una risposta anticorpale adeguata.

I più letti della settimana

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons