Vaccini: nelle scuole siciliane 191 mila ragazzi da vaccinare

L’osservatorio epidemiologico della regione ha dato una stima massima del numero di alunni non in regola con le vaccinazioni nel tavolo tecnico tenutosi mercoledì 30 a Palermo per l’applicazione nell’Isola del decreto Lorenzin

Sarà una vera e propria corsa contro il tempo quella che scuole e Aziende sanitarie provinciali dovranno affrontare nelle prossime settimane per l’applicazione del “decreto Lorenzin”, riguardante le vaccinazioni obbligatorie. Il Dipartimento per le Attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico della Regione siciliana (Dasoe) ha infatti stimato in 191.136 il numero massimo di alunni che deve essere recuperato alle vaccinazioni. I numeri per provincia sono così suddivisi: Agrigento 9888, Caltanissetta 7216, Catania 58016, Enna 2368, Messina 34304, Palermo 40528, Ragusa 9952, Siracusa 17104, Trapani 12160.

Il tavolo tecnico di mercoledì scorso a Palermo, nella sede del Dasoe, è stato fondamentale proprio per approntare una strategia comune tra tutti gli enti interessati, in modo tale da rispettare le scadenze previste dalla nuova legge 119/2017. La riunione, coordinata dal dirigente generale del Dasoe Salvatore Giglione e dal dirigente del Servizio di igiene pubblica Mario Palermo, ha visto come partecipanti i direttori dei dipartimenti di prevenzione, dei servizi di epidemiologia e profilassi delle Asp e il dirigente dell’Ufficio scolastico regionale (Usr) Maurizio Gentile.

La priorità dell’incontro era quella di trovare un coordinamento tra Asp, Usr e dirigenti scolastici: attraverso questo tavolo tecnico si è quindi stabilito che spetta all’Usr inviare in queste ore una circolare con cui si invitano i dirigenti scolastici delle scuole di ogni ordine e grado a inoltrare alle Asp, entro il 5 settembre, l’elenco di tutti gli studenti iscritti. Saranno liste molto dettagliate che, oltre ai nominativi, forniranno indirizzi di domicilio e residenza e contatti telefonici delle famiglie. Toccherà poi ai dipartimenti di prevenzione delle Asp il compito di incrociare i dati per via informatica, in modo tale da poter individuare gli alunni non vaccinati: da qui scatta la procedura di recupero prevista dalla legge, con la convocazione della famiglia e la successiva proposta di vaccinazione. Nel caso in cui i genitori non si presentassero alle convocazioni la legge prevede una visita domiciliare, oltre la quale scattano le sanzioni amministrative. Alla fine dei controlli incrociati toccherà alle Asp inviare gli elenchi con gli alunni non vaccinati alle scuole.

Regole differenti per quanto riguarda i bambini iscritti alle scuole dell’infanzia (3-5 anni) degli istituti pubblici e privati: la legge 119/2017 consente infatti ai genitori di poter certificare lo stato vaccinale dei bambini attraverso un’autocertificazione. Strumento necessario perché nella fascia d’età sopra indicata la verifica della vaccinazione è condizione necessaria per poter frequentare la scuola. Successivamente toccherà all’Asp verificare la veridicità delle certificazioni presentate.

L’assessore alla Salute della Regione Siciliana Baldo Guicciardi ha definito l’incontro di mercoledì scorso “costruttivo”, perché permette di «facilitare le famiglie nel disbrigo delle pratiche burocratiche consequenziali all’applicazione della legge sull’obbligo vaccinale, sensibilizzandole su uno strumento di salute come i vaccini che, come ha dimostrato la scienza negli ultimi decenni, hanno salvato milioni di vite».

È dunque ufficialmente partita la task force che dovrebbe permettere la vaccinazione di tutti quei bambini e ragazzi non ancora in regola con le nuove disposizioni di legge: a differenza del caso Lombardia, in cui la proroga di 40 giorni data dalla Regione ai genitori per mettersi in regola è stata definita dal ministro dell’Istruzione Fedeli come “fuorilegge”, in Sicilia si cerca subito di allinearsi alle nuove regole. Una posizione chiara e netta, che lo stesso assessore Guicciardi aveva avuto modo di ribadire nei mesi precedenti: «I vaccini hanno cambiato la storia della medicina e dell’umanità, uno strumento efficace e sicuro per protegggere le persone più fragili dalle malattie infettive. Purtroppo – ha ribadito Guicciardi in un intervento all’emittente Telesud Trapani –  negli ultimi 36 mesi in Sicilia si sono verificate situazioni inaccettabili, con una riduzione progressiva dell’incidenza delle vaccinazioni, che ha determinato il ritorno di alcune gravi patologie infettive ritenute in via di eliminazione come poliomelite, difterite, morbillo, rosolia. Nel 2015 si è avuta una percentuale di vaccinazione molto al di sotto della media fissata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Questa situazione non è più accettabile».

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