Una risposta d’amore

L'appuntamento con questa rubrica si rinnova nel mese di marzo con brani diversi, tratti dagli ultimi libri pubblicati da Città nuova su Chiara Lubich. Questa settimana pagine scelte dal nuovo libro "La volontà di Dio"
La volontà di Dio

La volontà di Dio, una dei libri-novità del mese di marzo di Città nuova, curato da  Lucia Abignente, raccoglie pensieri, pagine di diario, lettere e messaggi – in gran parte inediti e custoditi ora al Centro Chiara Lubich –, della fondatrice del Movimento dei focolari attorno ad uno dei temi fondamentali della vita cristiana. La stessa Chiara più volte aveva parlato e scritto della volontà di Dio, proponendola come via di santità per tutti, da vivere in ogni momento della vita. Ma essa è prima di tutto – come ci dice il brano che ne segue –, una risposta d’amore dell’uomo a Dio.

 

«A Dio che ci ama immensamente rispondiamo cercando di amarlo immensamente. Noi non avremmo avuto senso nel mondo se non fossimo state una piccola fiamma di questo infinito braciere: amore che risponde all’Amore». Così si esprime Chiara in tempi recenti ricordando l’esperienza vissuta con le sue prime compagne alle origini del Movimento e «condensando» in brevi parole l’inscindibilità di quei momenti fondanti della spiritualità dell’unità: la scoperta di Dio come Amore, la scelta di Lui come l’Ideale della loro vita e la decisione di compiere – per amarLo – la sua volontà.

 

«…Non mirando noi a quel che si vede, ma a quello che non si vede. Imperocché le cose che si veggono sono temporali: quelle poi che non si veggono sono eterne» (2 Cor 4, 18).

Quando vedemmo che tutto cadeva, giacché il Signore con le circostanze (bombardamenti della guerra) ci mostrava a fatti la vanità di tutte le cose, ci attaccammo a Dio, l’unico che non poteva esser toccato. E facemmo di Lui l’Ideale della vita.

Volevamo rendere la nostra vita coerente all’Ideale scelto, assolutamente coerente, senza compromessi o riserve. Ci domandammo perciò come dovevamo fare.

 

«Il primo comandamento («Amami con tutto il cuore, con tutta l’anima…», ci apparve nuovo nel suo significato e logico. Dio si doveva amare con tutto il cuore… giacché porre il cuore e la mente e le forze ad altre cose sarebbe stato assurdo. Tutto passava. […] Comprendemmo subito che amarLo non significava solo un sentimento, ma un atto. E il Vangelo confermava: «Chi mi ama osserva la mia Parola». Fare la volontà di Dio fu l’espressione pratica del nostro amore a Lui…  Volevamo la Volontà di Dio. Unica nostra volontà era la Volontà di Dio[2] ».

 

 

Dal Diario

 

9 ottobre 1965

 

«Oggi m’ha fatto grande impressione quel: "Non chi dice Signore, Signore" (Mt 7, 21). Non…: e quante volte il nostro amore a Dio è fatto di implorazioni, di parole… d’amore, non sottolineate con altrettanta decisione e forza dalla volontà di fare la sua volontà. Questa sua volontà dev’essere cosa ben grande, perché il Signore l’affermi netta, sopra una netta negazione d’un altro atteggiamento dell’animo.

 

«La sua volontà, su ciascuno di noi, in ogni attimo, è cosa divina, penso; parte, pietruzza necessaria d’un mosaico, che contempleremo al di là soltanto nella sua compiutezza, mentre di qua, per grazia sua, c’è dato di vederlo, di tanto in tanto, a squarci. Noi non capiremo mai abbastanza che significa esser nell’attimo presente, pienamente, nella sua volontà… […] L’idea per oggi: la sua volontà fatta bene, come un’idea che non mi deve abbandonare mai, che informa fin le fibre del mio essere[6] .

 

Realizzarsi come uomini

 

Nel corso di un saluto spontaneo ai giovani del Movimento Gen – Generazione Nuova – partecipanti ad una scuola di formazione e raccoltisi nel giardino della sua casa a Rocca di Papa il 29 settembre 1980, Chiara condivide alcune sue intuizioni sulla volontà di Dio. Ne riportiamo di seguito uno stralcio.

 

«Sappiamo che l’uomo – dice la Scrittura – è stato creato a immagine e somiglianza di Dio.

Cosa vuol dire questo?

Vuol dire che l’uomo è proprio uomo […], non è qualche altra creatura perché è immagine di Dio, è di fronte a Dio. Dio può dire tu all’uomo. Cioè l’uomo proprio nella sua struttura […] è fatto per guardare a Dio, è stato creato a immagine di Dio. C’è nella nostra carne, nella nostra anima, qualche cosa messo dentro che dice: "Sei per Dio, sei in comunione con Dio, sei fatto per conoscere Dio, sei fatto per amare Dio".

 

«Noi non saremmo uomini se non fossimo così: siamo quel qualche cosa che è di fronte a Dio. Questa è la struttura dell’uomo, questo è nell’essere dell’uomo. L’uomo è quel tale che è così…. L’uomo è sempre e soltanto un qualche cosa in relazione con Dio, nel suo essere, nella sua struttura.

 

«Ora, come l’uomo nel suo essere, nella sua struttura, è in relazione con Dio, se no non è lui, così l’uomo non può non solo essere ma neanche esistere se non in relazione con Dio.

Quindi il vivere, l’andare avanti da quando siamo nati in poi, il fare qualche cosa guardando al disegno che Dio ha su di te, è realizzarsi come uomini, è la realizzazione completa dell’uomo. Mano a mano che segue il piano di Dio su di lui, l’uomo è uomo, l’uomo è felice, l’uomo è libero.

 

«Intuite già adesso un po’ cos’è la volontà di Dio. È ciò che Dio all’inizio, creandoci, ha pensato. Noi possiamo, siccome siamo liberi, anche non seguire questo pensiero di Dio e diventare mezzi uomini mezze bestie perché andiamo fuori da questo binario, in quanto siamo costruiti per essere in relazione con Dio, ma non andiamo avanti nella relazione con Lui. Se invece andiamo avanti così, eccoci in quest’avventura straordinaria, meravigliosa, che è qualche cosa di sbalorditivo! […]

 

«Se vai a fondo e studi ancora, vedi che Gesù (il Vangelo, la Scrittura lo dicono) non ha fatto che la volontà di Dio, perché, a un dato momento, questo Dio, del quale noi siamo creati a immagine, s’è fatto uomo. Allora l’uomo cosa fa? Non occorre che guardi troppo lontano a Dio, basta che guardi a Gesù, perché Dio si è fatto uomo. Allora guarda a Lui e sa come camminare!

 

«Ora, Lui ha detto che soltanto facendo la volontà del Padre suo si ama veramente, che l’amore sta tutto lì. Noi siamo tutti presi dal desiderio di avere Dio come Ideale, di averlo come primo, di amarlo veramente con tutto il cuore; bene, c’è un sistema: basta fare la Sua volontà attimo per attimo con tutto il cuore, tutta la mente e tutte le forze. Allora ami certamente Dio con tutto il cuore, tutta la mente, tutte le forze[7]».



[2] Ideale dell’unità, in C. Lubich – I. Giordani, «Erano i tempi di guerra…», cit., pp. 3-4.

[6] Diario 1964/65, Città Nuova, Roma 1985, pp. 130-131.

[7] Colloqui con i gen, anni 1975/2000 (edizione riveduta e ampliata), Città Nuova, Roma 2001, pp. 84-87.

 

 

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