«Gioia e responsabilità sono i due sentimenti che ci hanno animato e che Le consegniamo, Santità, con la fiducia e l’affetto dei figli». I partecipanti alla seconda Assemblea sinodale delle Chiese in Italia scrivono a papa Francesco al termine delle 4 giornate che sono state per loro «una palestra di sinodalità che ci ha insegnato uno stile per il futuro» e che avrebbero dovuto costituire l’ultima fase, quella profetica, del percorso sinodale.
Tuttavia, le numerose proposte di emendamento al documento finale presentate dai 28 gruppi presenti in assemblea hanno fatto emergere la necessità di «un ripensamento globale» del testo e «l’aggiustamento di alcune sue parti», ha spiegato mons. Castellucci, presidente del Comitato Nazionale del Cammino sinodale. L’approvazione del testo finale è, quindi, rimandata all’Assemblea del 25 ottobre prossimo, che si svolgerà proprio in occasione del Giubileo delle équipe sinodali e degli Organismi di partecipazione. «È difficile, ma è anche appassionante, lasciarsi condurre dalla realtà, nella convinzione che lo Spirito semini in essa delle tracce da discernere alla luce del Vangelo. Si chiamano, in grande, “i segni dei tempi”; e nel nostro piccolo possiamo chiamarli “tracce del Regno”», ha commentato mons. Castellucci. Il desiderio è quello di arrivare ad avere un testo «più ricco e profondo», emendato anche con le istanze emerse dai lavori di questi giorni.
Una decisione che forse ha sorpreso molti ma che si pone in linea con il percorso di dialogo e di ascolto di tutte le voci, anche quelle dissonanti, in vista di una decisione più condivisa e matura. Lo richiede lo stile sinodale. «Avremmo preferito tutti quanti che venisse rispettato il calendario che ci eravamo dati, ma non basta fissare un calendario e stabilire un organigramma più o meno puntuale, perché prevale la necessità di procedere in modo sinodale», ha detto il cardinale Zuppi, presidente della CEI, nel briefing con i giornalisti nella Sala Capitolare della Basilica di San Pietro. Occorre ancora «avere un tempo congruo di maturazione per arrivare a delle decisioni. Siamo sicuri che un testo più maturo permetterà scelte ancora più profetiche che riguardano il futuro».
Nei giorni dell’Assemblea, in un clima di confronto aperto e vivace, due sono stati i temi che molti dei partecipanti hanno ritenuto opportuno affrontare in modo più approfondito: l’accompagnamento delle persone «in situazione affettiva particolare» e la responsabilità ecclesiale e pastorale delle donne. Lo ha detto Pierpaolo Triani, della presidenza del Comitato nazionale del Cammino sinodale nel corso del briefing, ripercorrendo alcuni dei temi più dibattuti.
Altre priorità indicate dai gruppi di lavoro sono state l’obbligatorietà dei Consigli pastorali e la riconfigurazione territoriale per una pastorale condivisa, con la possibilità di una «guida sinodale» delle comunità; l’accompagnamento personale dei giovani e la cura delle persone fragili nelle Chiese locali. È stata anche evidenziata la necessità di «formare la maturità della fede attraverso la Parola di Dio», di un «percorso nazionale rinnovato dell’iniziazione cristiana» e della formazione integrale dei formatori.
«L’Assemblea è stata caratterizzata da una vivacità prorompente, da una grande libertà ma anche da un grande senso ecclesiale», ha dichiarato il cardinale Zuppi osservando che «tra i partecipanti ha prevalso il desiderio di creatività, di farsi guidare dalla realtà e non da schemi prefissati». Continua ora, con uno sguardo fiducioso verso il futuro, il percorso della Chiesa italiana, decisa a camminare nella storia con sempre maggiore senso di responsabilità, consapevolezza e impegno.
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