Un tè per la solidarietà

La fondazione dell'ex premier inglese Tony Blair ha promosso, dal 10 al 20 dicembre, l'iniziativa SolidariTea: momenti di incontro per sensibilizzare e raccogliere fondi per il sostegno dei diritti umani
solidaritea

Alcuni riescono ad associare il 10 di dicembre alla Giornata per i diritti umani. Ma sono davvero in pochi a sapere che il 20 dicembre le Nazioni unite celebrano la Giornata della solidarietà. Istituita nel 2005, la Giornata della solidarietà nasce dall’aver identificato questo atteggiamento come uno dei valori fondamentali ed universali che dovrebbe guidare le relazioni tra i popoli, soprattutto in questo secolo. «In un mondo di sfide comuni, nessuna nazione può vincere da sola – afferma il segretario generale delle Nazioni unite Ban Ki-moon nel suo messaggio per la giornata di oggi – ma, lavorando insieme per cause comuni, possiamo costruire un futuro più sicuro e prospero per tutti. La solidarietà deve essere il fondamento delle soluzioni globali».

 

La Tony Blair Faith Foundation, una fondazione – come lo dice la parola – voluta dall’ex primo ministro inglese per promuovere il rispetto e la collaborazione fra le comunità religiose, si è proposta di collegare queste due date in un’iniziativa di “SolidariTea”. Nessuno sbaglio di trascrizione: solidariTea, un tè solidale, proprio questo il nome della campagna che ha visto per 10 giorni movimentarsi gruppi locali in varie nazioni del mondo nel nome della lotta contro la malaria in Sierra Leone. La difesa dei diritti umani, in questo caso particolare, della salute, passa attraverso gesti concreti di solidarietà. La malaria è una malattia che potrebbe non essere mortale, eppure miete migliaia di vittime ancora oggi: l’obiettivo dei SolidariTeas è quello di sensibilizzare e raccogliere fondi affinché il sogno di non vedere più morire una persona per una malattia curabile diventi realtà. E la caratteristica particolare di questi SolidariTeas è che cercano sempre di mantenere un aspetto interessante di apertura alle varie comunità religiose proprio per mostrare come l’azione a vantaggio dei diritti dell’uomo non ha credo religioso, o meglio… ne può avere tanti.

 

Sul sito della fondazione era possibile trovare tanti consigli su come organizzare in questi giorni un solidaritea con i propri amici, colleghi, all’interno della comunità religiosa di appartenenza, etc. oltre ad un kit da utilizzare per l’evento. Il passo successivo all’organizzare il solidariTea era quello di condividere l’esperienza vissuta con la comunità online: dalla pagina di facebook di Faiths Act al sito internet www.faithsact.org. Nel resoconto di un SolidariTea a Brimingham si legge: «La parte migliore dell’intera giornata è stata il riuscire a raccogliere più di 200 sterline in 35 minuti per il progetto Faiths Act Sierra Leone che sta lavorando per salvare vite dalla morte per malaria – sono rimasto sconvolto dallo scoprire che ogni 45 secondi un bambino muore di malaria in Africa».

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