Un contributo per il Sinodo

Sinodo
Il Sinodo dei vescovi è un evento che coinvolge direttamente soltanto 250 persone, eppure è destinato ad avere una risonanza vastissima. Con la sua scadenza quadriennale traccia un cammino per tutta la Chiesa. Questa volta poi il tema trattato, La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa, sta riscuotendo un interesse particolare, nella consapevolezza che la vita della Chiesa dipende da quanto Vangelo essa vive. Viene alla mente il libro degli Atti degli Apostoli quando, in maniera assai originale, racconta che la Parola di Dio cresceva, si moltiplicava, si rafforzava. Anche Paolo nelle sue lettere la vede che cammina, che compie una corsa, senza essere incatenata. La Parola di Dio viene qui personificata e identificata con la Chiesa stessa, sono due realtà strettamente legate l’una all’altra. Quando fiorisce la Parola – scriveva Lutero – tutto fiorisce nella Chiesa. Il documento preparatorio al Sinodo prende atto del contributo particolare offerto dai movimenti ecclesiali, in questo rifiorire della Parola e quindi della vita della Chiesa. Pur essendo molto diversi tra loro per metodi e campi di impegno, essi hanno come tratto comune la riscoperta della Parola di Dio, la sua collocazione privilegiata nel progetto spirituale-pedagogico per suscitare e nutrire la loro vita spirituale. Dispongono di efficaci percorsi formativi centrati sull’assimilazione esistenziale della Parola di Dio. Si colloca qui il tipico contributo del Movimento dei focolari. Sin dall’inizio la fondatrice, Chiara Lubich, assieme alle sue compagne, ha avuto un sogno: quello di riscrivere il Vangelo con la vita. Desiderava vivere con loro in maniera tale che, se per ipotesi assurda tutti i Vangeli della terra fossero stati distrutti, gli uomini, considerando la loro condotta, avrebbero in certo modo visto in loro Gesù e potuto così riscrivere il Vangelo. In modo particolare Chiara ha avvicinato il Vangelo alla gente con il commento di numerosi versetti, ampiamente diffuso in tutto il mondo, in milioni di copie e in circa 90 lingue e idiomi, mediante il foglietto Parola di vita, insegnando a vivere la Parola. Significativo dunque il titolo di un libro con scritti di Chiara appena edito per Città Nuova da Michel Vandeleene e Giovanni D’Ales sandro: Vivere. La Parola che rinnova. Esso raccoglie cinque conversazioni inedite della fondatrice sulla sua esperienza personale e su quella di quanti hanno aderito alla spiritualità dell’unità sgorgata dalla Parola. Precedentemente, nel giorno del funerale di Chiara, era uscito un altro libro, Essere tua Parola, curato da chi scrive, che raccoglie brevi pensieri di lei, intuizioni profondissime, aforismi, sempre sullo stesso tema, ordinati ad argomenti. Sono due scritti pensati espressamente come contributo alla riflessione sulla Parola di Dio in occasione del Sinodo dei vescovi, quasi a testimoniare l’anelito che fu di Chiara, ed ora eredità del suo movimento, a vivere all’unisono con il cammino della Chiesa. In essi traspare la riscoperta tutta nuova del Vangelo: parole eterne e quindi attuali anche per l’oggi; parole da meditare ma soprattutto da vivere nel quotidiano e, se vissute, capaci di rivoluzionare – secondo le promesse evangeliche – la propria vita e la società attorno. Una rivoluzione che in 65 anni ha conquistato milioni di persone in tutto il mondo dando vita a comunità cristiane vive, feconde, capaci di incidere positivamente nei più vari ambienti. E aprendo nuove vie al dialogo ecumenico, interreligioso e con le diverse culture. Una risposta vitale alla ricerca di senso dell’uomo di oggi.

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