Un bambino in fasce vi intenerirà

Per la quarta domenica di Avvento, vi proponiamo un brano tratto da "E il Verbo si fa carne", il libro di Città Nuova che raccoglie le omelie del card. Ennio Antonellli.
Natività di Filippo Lippi

«Viene al mondo il vero Salvatore, colui che realizza la vera pace, universale e definitiva. Ma viene nel segno della debolezza e della povertà. L’angelo dice ai pastori: "Troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia".

Dio non vuole imporsi con la maestà e la potenza, ma vuole attirarci a se con l’umiltà e la dolcezza. Vuole intenerire la durezza dei nostri cuori, guardandoci con gli occhi di un bambino, tendendo a noi le sue mani carezzevoli.

 

È bello lo spettacolo del presepio nelle case, nelle chiese, nelle scuole, nei vari spazi della vita. È bello e prezioso per richiamare alla nostra attenzione il mistero del Natale. Ma è più concreto, più impegnativo e più salutare l’incontro con Gesù Cristo attraverso le molteplici povertà che ci circondano: mancanza di beni materiali, insufficienza di istruzione, carenza di affetti, malattia, emarginazione sociale, solitudine, disordine morale, incredulità, disperazione.

 

Perfino dove Dio sembra essere più assente è possibile incontrarlo, perché l’amore lo porta a farsi uno con ogni uomo oppresso dal male. Certo non è facile credere ad una speciale presenza di Gesù in certe situazioni in cui la povertà assume un volto brutto, volgare, ripugnante. Eppure, malgrado ci crei imbarazzo, la sua parola è inequivocabile: "Ogni volta che avete fatto queste cose ad uno dei miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me" (Mt 25,40)».

 

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