Turbanti che non turbano

Inaugurato a Pessina Cremonese un tempio Sikh che servirà la comunità del nord Italia. Segno di una presenza definita dal sindaco "importante e discreta"
tempio sikh

I primi Sikh sono arrivati a metà degli anni Ottanta, nel periodo di spopolamento delle campagne. Hanno subito trovato impiego come “bergamini”, così vengono chiamati nella bassa Padana i mungitori di mucche. Sono arrivati a Cremona e nella bassa dall’India, e ora i loro figli, nati da queste parti, parlano l’italiano, frequentano le scuole e si stanno inserendo nella vita sociale della zona. I loro padri lavorano tutti nelle stalle. Per costruirsi un luogo di preghiera, costato quasi 2 milioni di euro, raccontano di aver aumentato il carico di lavoro: si sono autotassati per poter avere la sovvenzione dall’istituto di credito,1 milione e 300 mila euro arrivati dal mutuo acceso con la Banca Agricola. Il restante è frutto delle donazioni degli oltre mille Sikh presenti nel triangolo lombardo tra Cremona, Mantova e Brescia.

 

Ora il tempio, realizzato da un’impresa edile locale – 2.352 metri quadrati su due piani, delimitato da quattro torri – è qui bell’e pronto. Una sala ristoro, i bagni, la cucina al piano terra. La sala di culto al primo piano con uno spazio apposito per il Libro Sacro, testo che contiene storia e principi di questa religione monoteista. Così il 21 agosto, con una grande festa di musica e colori, hanno inaugurato il “loro” luogo per la preghiera. Da lontano è un semplice capannone tra salumifici e aziende elettroniche, in fondo alla stradina di campagna che porta a Torre de’ Picenardi. Presto si noterà meglio appena vi saranno poste le cupole dorate. «Sarà un luogo per tutti – dice Singh, che di professione fa l’elettromeccanico –. Al pianterreno ci saranno cucina e tavoli da pranzo. Chiunque potrà venire a mangiare, gratis. Non ci importa che religione professa. Al primo piano ci sarà il luogo della preghiera. Aperto ad ogni ora, perché i Sikh lavorano tutto il giorno, e non hanno un orario fisso in cui liberarsi». Uniche modalità da rispettare: «Non si beve alcol, non si fuma, non si mangia carne. Perché siamo vegetariani al 100 per cento».

 

Gli animali sono sacri per questa comunità che arriva dal Punjab, terra povera dove si vive di agricoltura e allevamento. Un mestiere conosciuto, per cui arrivare nella Pianura Padana è stato un passo semplice. Turbanti che non turbano è il titolo della ricerca sociologica della Provincia sulla presenza indiana, cresciuta soprattutto tra il 1995 e il 1998. «Una presenza importante e discreta, mai un problema. E poi hanno salvato le nostre aziende», dice Dalido Malaggi, sindaco di Pessina Cremonese, 700 abitanti. Riguardo al tempio spiega: «Niente di eccezionale, abbiamo applicato la Costituzione. Anche a quei sindaci che non si decidono a dare il via libera a centri di preghiera consiglio di farlo… Perché penso, anche se non è il nostro caso, che sia comunque meglio sapere che c’è una concentrazione di persone in un luogo sicuro, controllabile, piuttosto che in scantinati o marciapiedi come in altri posti».

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