Tre giorni di ritardo…

Una mamma spaventata, una figlia “libera” nei rapporti sessuali. Rispondono Maria e Raimondo Scotto.
Famiglie

«Sono la mamma di una ragazza adolescente. Sono sempre stata contenta del rapporto tra me e mia figlia e dei valori che avevamo (io e mio marito) saputo trasmetterle, non tanto a parole, ma attraverso la nostra vita. Sono sempre stata orgogliosa del fatto che lei mi confidasse sempre tutto, dal primo bacio alla litigata col suo ragazzo… Invece, qualche giorno fa, ho visto dal suo comportamento che qualcosa non andava e dopo un po’ di insistenza, mi ha detto che aveva tre giorni di ritardo! Il mondo mi è crollato addosso…

 

«Dopo avermi detto questo, è uscita perchè aveva un appuntamento con una sua amica e dopo poco sono venute a casa e si sono chiuse in bagno. Inutile dire cosa stessero facendo… Uscita dal bagno, tutta contenta mi dice che “era tutto a posto" e riesce per incontrarsi con tutti i suoi amici, chiedendomi perchè mai io avessi l’espressione arrabbiata!!!

«L’ho aspettata fino al rientro e alla sua richiesta di spiegazioni, le ho detto tutta la mia preoccupazione e la mia disapprovazione. Lei, dal canto suo, mi ha detto che aveva consultato lo psicologo della scuola e il consultorio familiare (tutto questo con le sue amiche), che sapeva tutto quello a cui si può andare incontro, e che da tre mesi ha rapporti con il suo ragazzo, con il quale sta insieme da due anni, perchè si sentiva pronta.

«L’unica cosa sbagliata era stata dirmi tutto; avrebbe dovuto seguire il suggerimento della sorella (14 anni) la quale le aveva detto di non dirmi niente! Abbiamo parlato quasi tutta la notte, ci siamo arrabbiate, abbiamo pianto e alla fine lei si è addormentata tra le mie braccia, tra le mie carezze…

«Non riesco a riprendermi e non so come devo comportarmi. Quale può essere il miglior atteggiamento con mia figlia?».

A. C.

 

Prima di tutto vogliamo dirti la nostra vicinanza nella situazione che stai vivendo. L’adolescenza è un periodo travagliato, perché i giovani cercano un loro modo di essere che si deve necessariamente differenziare dai propri genitori, e in questa ricerca, mentre elaborano modelli giusti di comportamento, sembra che rifiutino tutto il patrimonio di valori che hanno ricevuto. In realtà, essi spesso lo accantonano solo momentaneamente, per poi sceglierlo con maggiore consapevolezza dopo le necessarie valutazioni personali. Bisogna dunque non allarmarsi.

 

Una delle porte che deve essere sempre tenuta aperta è quella del dialogo senza pretese, fatto di disponibilità all’ascolto, cercando di cogliere anche quei valori che possono nascondersi sotto scelte non condivise per metterli in luce, per aiutare a cogliere che potrebbe esserci anche una risposta diversa da quella scelta da loro. Per questo è molto importante l’atteggiamento tuo e di tuo marito, senza fare drammi, ma per mettervi insieme di fronte a questa realtà con responsabilità. Cercate di mettere da parte il vostro amor proprio, il vostro senso di fallimento e di guardare con occhi nuovi questa vostra figlia, dicendo con chiarezza il vostro pensiero, ma anche con tanto amore, evitando giudizi perentori, affinché lei possa sentirsi sempre accolta, nonostante tutto.

Inoltre è importante considerare che, anche se i figli sono fortemente influenzati dall’ambiente consumistico ed edonistico in cui sono immersi, se i genitori continuano ad essere sereni e fedeli testimoni dei valori in cui credono, i modelli assimilati fin dall’infanzia spesso avranno la meglio.

 

A volte, soprattutto se essi non sono ancora maggiorenni, si possono e si devono anche dire dei no, con fermezza ma anche con dolcezza, tenendo presente però che saremo ascoltati non per l’autorità genitoriale, ma per l’autorevolezza che abbiamo conquistato. E poi approfittare di tutte le occasioni per far vedere la bellezza del vostro amore anche attraverso manifestazioni affettive, esprimere il vostro parere sulla bellezza della sessualità, parlarne senza tabù…

E se ti accorgessi che tua figlia continua ad avere rapporti sessuali col suo ragazzo senza alcuna precauzione, abbi il coraggio anche di parlare della contraccezione come male minore per evitare l’aborto o malattie infettive a trasmissione sessuale. Ma poiché non esiste una contraccezione sicura al cento per cento, bisogna sempre sottolineare il proprio pensiero sull’accoglienza della vita in qualsiasi circostanza (potrebbe essere l’occasione anche per iniziare un discorso sul valore della regolazione naturale della fertilità).

Maria e Raimondo Scotto

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