Taglio al costo dell’energia

Senza troppe consultazioni, la presidente del Brasile Dilma Rousseff ha stabilito un taglio del 28 per cento sulla bolletta energetica di multinazionali come l'Alcoa. La misura stimolerà la ripresa di un'economia che tenta di ritornare ai livelli di crescita degli ultimi dieci anni
Dilma Roussef
Il costo dell'energia elettrica in Brasile è uno dei più alti nel mondo, superato solo da Italia e Slovacchia. Tale costo incide molto sui grandi consumatori brasiliani di energia, come le industrie siderurgiche o le fabbriche di autoveicoli, ed è diventato particolarmente sensibile in questa parte dell'anno che vede il Paese sudamericano impegnato ad evitare una recessione sfiorata dalla metà dello scorso anno.

Davanti alla protesta dei grandi gruppi industriali, come la siderurgica Alcoa che stava analizzando l'ipotesi di andarsene dal Brasile, il governo di Dilma Roussef ha stabilito un taglio al costo della bolletta dell'elettricità dei grandi consumatori del 28 per cento. Una misura che contempla da un lato una diminuzione delle tasse su questo consumo, ma anche una riduzione dei guadagni delle aziende che la distribuiscono. I nuovi prezzi che saranno applicati a partire dal mese di febbraio sono considerati uno stimolo importante per la produzione nazionale.
«Ridurre il prezzo dell'energia genera un effetto sul sistema economico in generale. Ottimizzerà la presenza nel Paese dei competitori internazionali, ridurrà l'inflazione (intorno al 5,5-6 per cento) e stimolerà l'investimento», ha sottolineato la presidente. 
 

Giova però sottolineare il modo in cui ha deciso di procedere la presidente Rousseff di fronte al problema: ha voluto ridurre anche i margini di beneficio dei produttori e distributori di energia, senza chiedere nuovi sacrifici ai cittadini, anzi riducendo anche per loro questo costo, sapendo che i benefici del circolo virtuoso di una economia che cresce ha riflessi su tutto il quadro economico e sociale. Perché quando solo alcuni guadagnano molto in un sistema economico, il prezzo che tutti pagano è troppo alto.    

 

I più letti della settimana

Tonino Bello, la guerra e noi

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons