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New York: Stop alla raccolta differenziata Gli ambientalisti americani sono in allerta: il sindaco della metropoli New York ha deciso di smettere con la raccolta differenziata dei rifiuti. Motivo: tutto il processo di raccolta e di riciclaggio costa alle casse del comune la somma di quaranta milioni di dollari all’anno, ed il ritorno all’antica abitudine di gettare bottiglie e flaconi nell’immondizia, nell’attuale situazione di crisi, rappresenterebbe di conseguenza un considerevole risparmio. La decisione ha trovato la resistenza non soltanto da parte degli ambientalisti (che hanno invitato i cittadini ad inviare al sindaco tutte le bottiglie, anziché gettarle nell’immondizia!), ma anche dai cittadini già pienamente in sintonia con la raccolta differenziata. I decenni di educazione alla raccolta “intelligente” ha messo radici nella vita degli americani che, anche se la legge lo chiede, si sentono colpevoli di non poter dare un destino più “onorevole” alla plastica ed al vetro. In tutta questa storia tuttavia una domanda è rimasta finora senza risposta: che fine faranno le aziende e i tanti operai impegnati nel riciclaggio? Per loro la decisione del sindaco non significa sicuramente una bella notizia. Roma: Un istituto per lo studio del cervello Sta per nascere in Italia un istituto europeo per la ricerca sul cervello. Lo ha annunziato Rita Levi Montalcini, Nobel per la medicina 1986 e prima donna senatore a vita in Italia. È stata proprio la Montalcini a proporne la creazione nel settembre scorso. La messa a punto del progetto sarà affidata alla Fondazione Santa Lucia che metterà a disposizione un edificio di 26 mila metri quadri, situato ai margini del grande raccordo anulare di Roma, affittato per 15 anni e quasi pronto per l’uso. Secondo il direttore generale del Santa Lucia, Luigi Amadio, l’inaugurazione della prima parte potrà essere fatta già il 13 dicembre prossimo, giorno di santa Lucia, con il trasferimento dei primi 70 ricercatori. Il progetto ha infatti l’obiettivo di attirare “cervelli” per questo tipo di studi. L’Erbi – acronimo di European brain research institute – avrà due settori di maggiore interesse: la proteomica, che studia le proteine che rappresentano i “mattoni” della vita e che quando si alterano provocano malattie come l’Alzheimer, il Parkinson e altre malattie autoimmunitarie; e la neuro informatica, che non si occupa soltanto della salute ma che porta degli apporti anche al mondo della tecnologia (robot, intelligenza artificiale…). “Molte persone soffrono di patologie neurologiche rare, drammatiche e tuttora senza rimedio. Ci chiedono aiuto e dobbiamo dare loro delle risposte ” ha affermato il ministro della Salute, Girolamo Sirchia.

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