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Esce il 13 agosto il thriller fantascientifico di Vincenzo Natali. Un horror che mescola, in modo talvolta confuso, domande etiche, ricerca scientifica e interessi economici.
Cinema Splice

Clive e Elsa, giovani scienziati ambiziosi, in segreto mescolano il dna umano e animale. Ne esce una creatura mostruosa che diventa un incubo dalle conseguenze imprevedibili. Quarto film del canadese Vincenzo Natali è un thriller fantascientifico che mescola domande etiche, ricerca scientifica, horror così che il prodotto, intessuto da dialoghi e situazioni ovvie e già viste, risulta davvero pasticciato.

 

Non fosse per la leggerezza con cui gli interrogativi sui limiti di carattere morale che anche la scienza dovrebbe pur imporsi abilmente vengono fatti scivolar via in nome della salute della specie umana (e del guadagno), il film andrebbe visto come uno dei soliti prodotti estivi di gusto non troppo piacevole. Ma quando un attore come Adrien Brody (Il pianista) è protagonista di un prodotto del genere, a parte lo scivolone professionale, viene da dire cosa ci sia sotto.

 

C’è appunto questo messaggio: la ricerca scientifica è al di là del bene e del male, libera, quindi, anche di produrre mostri. Non è un gran bel messaggio. Ma ne sarebbe potuto uscire un lavoro notevole, se l’ambizione registica non si fosse legata le mani da sola, scivolando nello splatter.

 

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