Spazzatura pulita per l’arte

Un progetto lanciato da Ciudad Nueva è arrivato anche alle Nazioni Unite. Ma soprattutto alle scuole, dove si formano i cittadini di domani
albero spazzatura

Ogni numero di Ciudad Nueva contiene una sezione chiamata “Un fatto, una foto”. La rivista colombiana ha riportato una foto in cui si presentava la situazione delle acque di un fiume della capitale Bogotà in condizioni riprovevoli, al comtempo si esponeva il progetto “Basura Limpia” (spazzatura pulita), ripreso dagli organi di stampa e da vari esponenti politici.

Paul Coleman, ambasciatore Onu delle iniziative per una cultura della pace, ha diffuso l’appello pubblicato nella nostra rivista, mentre Rob Wheeler, rappresentante Onu della Commissione dell’habitat, ha invitato l’ingegnere industriale ed artista Maurizio Mayorga, a partecipare alla 19ª sessione sullo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite per presentarlo. In quest’occasione Mauricio ha proposto di invitare presidi di scuole e licei di tutto il pianeta affinché assumano l’impegno di inserire nel curriculum educativo del proprio istituto la formazione al riciclo. L’appello è stato lanciato a livello mondiale attraverso un’esposizione di fotografie e installazioni di “spazzatura pulita” all’entrata dell’edificio delle Nazioni Unite, e attraverso attività coordinate in diversi Paesi.

Anche Ciudad Nueva, nell’ambito delle attività per i trent’anni della rivista, ha organizzato un evento il 17 settembre. Sono stati convocati presidi di scuole e collegi, entità educative, rappresentanti di associazioni di insegnanti, padri di famiglia ed altre persone interessate a questa tematica, invitandoli ad assumere quest’impegno e a stabilirlo nelle entità che loro dirigono, creando un modello che Ciudad Nueva si impegnerà a divulgare in Perù e in Ecuador. Inaspettatamente si sono presentate ben più delle cento persone attese, compresi una ventina di ragazzi di alcuni istituti. Dopo aver spiegato i motivi dell’attività, Mauricio li ha lanciati a produrre le installazioni, sorta di opera d’arte fatte con tutto il materiale – “spazzatura pulita” – che avevano raccolto in casa: bottiglie di plastica, scatole e scatoloni di ogni tipo, tappi i più diversi e i più colorati, buste per patatine, arachidi ed altro. Hanno così costruito un “albero delle immondizie” nel giardino all’entrata della casa, mentre in quello interno hanno raccolto su foglietti di carta tutti gli impegni per l’ambiente che i partecipanti si prendevano: non sprecare l’acqua, non buttare immondizie in strada, sensibilizzare gli amici, ridurre gli acquisti di alimenti confezionati e molto altro.
 

Il programma prevedeva inoltre una serie di conferenze sull’ambiente e sul riciclo. Alla fine si è data lettura del messaggio elaborato dai ragazzi e diretto al ministero dell’Educazione, dove tra l’altro proponevano che «nei licei ed università si istituisca una cattedra obbligatoria sul riciclo, stimolando attività, anche con fine di lucro, per gli istituti educativi che adottino tale misura e per i bisognosi. (…) Se voi ci appoggiate noi possiamo contribuire ad un futuro migliore ed un pianeta pulito. Molte volte per mancanza di educazione non ci rendiamo conto che stiamo distruggendo il mondo, o lo sappiamo e non facciamo niente».

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