«Sono stata a Rossano durante l’alluvione»

Breve diario di una turista sui momenti vissuti durante l'alluvione che ha devastato questa cittadina calabrese. La paura, l'allagamento, la solidarietà, la voglia di rinascita. Per non dimenticare
Si spala fango a Rossano dopo il nubifragio

Rossano, 12 agosto 2015
Urla, qualcuno urla disperatamente, forse più di qualcuno: improvvisamente, in un attimo, hai una macchina nel balcone, e una valanga d'acqua opaca, marroncina ti arriva sopra le ginocchia. Non capisci bene cosa possa essere successo. Sali all'ultimo piano con tua mamma, tuo padre, tua sorella e l'amica di tua sorella. Incontri persone all'ultimo piano che non sapevi nemmeno che abitassero li, e quei volti hanno i tuoi stessi tratti della paura e dell'impotenza e ti senti uguale a loro.

 

Il tempo non è un problema e passa veloce. Sono le 8 del mattino, ma diventa mezzo giorno in pochi minuti e l'acqua è forte e feroce. Rompe i muri di cinta, spazza via cancelli, macchine e le porta al mare in una corsa intelligente. Perché  l'acqua è  intelligente: si fa strada  tra le cose costruite dall'uomo. Non vedi più la terra ferma e non riconosci più il posto in cui stai. Una signora bionda sembra più disperata di te, si è tuffata dal balcone, pochi palazzi più avanti rispetto al tuo, nella macchina, che galleggia  travolta dalla corrente. Qualcuno fa scendere al volo la signora bionda con tutta la sua famiglia e la trascina nel tuo  palazzo, e la incontri spaventata a quell'ultimo piano.

Abbiamo capito cos'è successo: non è la pioggia, non è solo la pioggia. È  franata una strada di Rossano paese. Ma perché  c'è un mare agitato per strada? 
Il fiume che scorre dietro le nostre case ha rotto l'argine, e così si è  riversato per strada. Capire non ci aiuta, non serve a realizzare che il mattino dopo sarebbe tornato il sole e che tutta quell'acqua sarebbe stata accolta dal mare, lasciando solo del fango per le strade, e la voglia di ripristinare un paese che aspetta agosto tutto l'anno.


Perché noi a Rossano andiamo in vacanza, e come noi anche la signora bionda. Voleva staccare la spina e godersi questo mese grazie ai sacrifici e ai risparmi di tutto l'inverno. Ma la signora  bionda ha perso la sua macchina e io ne ho perse due. Non importa. L'acqua diminuisce e te ne accorgi perché riesci a vedere il gradino esterno più alto del tuo palazzo. Sono le 14 e dopo un minuto le 15 e l'acqua risale più prepotente di prima. Si sente puzza di gas, c è una fuga. Ci sono i pompieri e le pale meccaniche, qualcuno viene portato in un posto meno "bagnato". Noi aspettiamo ancora, il livello dell'acqua scende del tutto, ci incamminiamo nel fango. Siamo tutti interi.


Stamattina c'è  il sole e il mare è ritornato blu. Lo guardo da lontano. Perché di acqua ne abbiamo tutti abbastanza. Non ci sono morti, non ci sono dispersi e questo è quello che conta. Tutti possono raccontare quello che hanno visto. E tutti possono contare i danni che sono solo materiali e non sono pochi, ma non sono sufficienti a mettere in ginocchio un paese e delle persone che per la prima vota dopo tanti anni hai potuto apprezzare. Villeggianti  e persone del posto, vigili del fuoco esercito e pompieri, tutti composti, essenziali, hanno dimostrato rispettivamente umanità ed efficienza.

Rossano, 13 agosto 2015
Stamattina  c'è  il sole e il mare è ritornato blu. Lo guardo da lontano. Perché di acqua ne abbiamo tutti abbastanza. Non ci sono morti, non ci sono dispersi e questo è quello che conta.

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